Terni. Pusher e mercato nero: ora si rubano le batterie

Terni. Pusher e mercato nero: ora si rubano le batterie
di Corso Viola di Campalto
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Domenica 21 Gennaio 2024, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 09:20

IL FENOMENO

Nelle ultime settimane sono aumentati in città i furti delle batterie prelevate dalla autovetture parcheggiate per strada ma anche da quelle quelle lasciate nelle autofficine. Un fenomeno legato allo spaccio di droga da parte dei pusher che si appostano per intere giornate nei boschi e al mercato in nero di quelle costosissime che alimentano le motorizzazioni ibride. Durante i controlli per smantellare i fortini della droga nascosti tra la folta vegetazione, come quelli a Cesi, Piediluco, Marmore, ma anche a parco Batteria a San Zenone, Stroncone e Narni, sono state trovate abbandonate decine di batterie che vengono rubate per poter ricaricare le torce, le stufette ed i telefonino cellulari, durante la permanenza degli spacciatori, abbandonate quando si scaricano. Batterie trovate anche negli alloggi di fortuna in casali diroccati dove trovano riparo stranieri clandestini o senza tetto. Furti avvenuti ultimamente proprio a Cesi dove c'è nel bosco di San Biagio un vasto giro di spaccio, in paese e vicino alla stazione, ma anche in un'officina che si trova a Campomicciolo ed un altra nei pressi in viale dello Stadio.
A volte si tratta di batterie di poco valore commerciale altre costose agli ioni di litio che alimentano le vetture ibride. I furti di componenti delle auto sono da sempre esistiti e oggi si evolvono seguendo la tecnologia e soprattutto il mercato nero. Le batterie delle auto ibride sono molto costose e richieste, quelle al litio possono valere infatti fino a 10.000 euro. Gli accumulatori sono composti da celle al litio che hanno una lunga durata e una elevata capacità di immagazzinare energia, queste caratteristiche li rendono adatti non solo per le auto, ma anche per altri usi, come ad esempio l'alimentazione di impianti fotovoltaici. Un danno che non riguarda solamente il ricambio del pezzo asportato.
«Il problema per i nostri clienti che subiscono il furto è duplice - dice Franco che lavora come elettrauto a Borgo Rivo - il costo delle batterie è alto e spesso i ricambi non sono subito disponibili: così, anche se assicurati, si corre il rischio di dover restare appiedati per un periodo più o meno lungo».
Oltre, il danno la beffa. Mentre, i pusher colpiscono la notte ogni volta che esauriscono le batterie usate nel bosco senza farsi troppi problemi e scassinando la prima auto che trovano nei pressi dei boschi dove agiscono.

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