PERUGIA - «Sono stata violentata». Tre parole terrificanti, soprattutto se davanti hai una ragazza in lacrime e ferita. Si attiva immediatamente la procedura d’urgenza prevista in casi del genere, anzitutto a livello medico sanitario ma anche di caccia al criminale che l’ha ridotta in questo stato. Il finale però è come nessuno se l’aspetta e lascerà tutti con l’amaro in bocca.
La ragazza arriva nel pomeriggio di mercoledì all’ospedale Santa Maria della misericordia. Al personale sanitario del pronto soccorso prima, e successivamente ai carabinieri della stazione di Castel del Piano arrivati velocemente in ospedale, poi, racconta per più volte la stessa versione: è stata violentata, vittima di quello che lei definisce «tassista abusivo» contattato da lei poco prima proprio per farsi portare in ospedale. La chiamata e poi la violenza e poi la corsa in ospedale, sconvolta.
La ginecologa di turno, tra quanto la ragazza racconta e le ferite evidenti alle mani e al volto, oltre a sottoporla a tutti gli accertamenti del caso fa chiamare immediatamente i carabinieri. Sul posto, come detto, nel giro di pochi minuti arrivano i carabinieri di Castel del Piano che cercano assieme alla ragazza di ricostruire nel dettaglio quanto accaduto.
I DETTAGLI
E proprio sui dettagli, evidentemente, qualcosa inizia a scricchiolare. Il racconto della giovane, infatti, non convince del tutto non solo i militari ma anche il personale medico sanitario che la sta soccorrendo. Più va avanti la ricostruzione di quanto accaduto e più, secondo quanto si apprende, i carabinieri si rendono conto che diversi passaggi del racconto fornito dalla giovane sono poco chiari se non direttamente contraddittori.
Insomma, approfondendo quanto accaduto i militari non possono fare a meno di evidenziare le incongruenze del racconto fornito dalla ragazza.
E se inizialmente tutti hanno pensato alla possibilità di un forte stato di choc e di turbamento conseguito alla violenza e dunque di scarsa lucidità, con il procedere del racconto dei fatti la verità viene alla fine a galla.