Mense scolastiche, rette più care a Terni che a Perugia, con le famiglie che fanno i conti con i bollettini mensili del servizio ristoro delle scuole dell'infanzia e delle primarie. E c’è chi fatica a stare in regola con i pagamenti, con i Comuni che segnalano sempre più spesso ritardi nei versamenti proprio in questo periodo dell'anno. Intanto sono in arrivo 21 nuovi punti mensa sparsi per il territorio regionale e questo grazie ai fondi del Pnrr. Ma andiamo con ordine. Se le famiglie con bambini al seguito a Perugia pagano una quota di 3,25 euro a pasto, a Terni questa cifra lievita a 4,08 che tradotto come importo annuale fa rispettivamente 585 euro contro i 734 euro, quasi un trenta per cento in più. Ma la buona notizia è che rispetto allo scorso anno scolastico c’è stata una diminuzione degli importi, a che se minima, dello 0,5%, dato in controtendenza con quello nazionale che ha subìto, invece, un incremento del costo a pasto di oltre il 2%.
A fare l’esatta fotografia della situazione ci ha pensato il report di Cittadinanzattiva, un’indagine sulle tariffe applicate al servizio di refezione scolastica per le scuole dell’infanzia e primarie, in tutti i capoluoghi di provincia italiani, con riferimento all’anno scolastico 2022/23. Le tariffe sono state raffrontate a quelle rilevate per l’anno scolastico 2020/2021. «La famiglia di riferimento è composta da tre persone (due genitori e un figlio minore) - dice Cittadinanzattiva - e ha un reddito lordo annuo di 44.200 euro, con corrispondente Isee di 19.900 euro. Nel calcolo della quota annuale del servizio di ristorazione scolastica si è ipotizzata una frequenza di 20 giorni mensili per un totale di 9 mesi escludendo eventuali quote extra annuali o mensili. L’analisi di questi dati prescinde dal livello di qualità del servizio offerto che, purtroppo, non è stato possibile monitorare attraverso la consueta indagine civica rivolta ai diversi attori e utenti del servizio di ristorazione scolastica».
Per ora la cifra totale degli investimenti è di 9.653.423,81 euro e prevede la costruzione di 16 nuovi punti mensa, con la restante parte destinata alla ristrutturazione o alla riqualificazione dell’esistente. Ma ecco la mappa dei nuovi punti mensa nella regione. Provincia di Perugia: Gualdo Cattaneo, 440.000 euro (demolizione, ricostruzione, ampliamento; Montone, 124.781 euro (demolizione, ricostruzione, ampliamento); Todi, 648.000 euro (nuova costruzione); Cannara, 510.000 euro (nuova costruzione); Castel Ritaldi, 415.467 euro (nuova costruzione); Marsciano, 274.000 euro (nuova costruzione; Montefalco, 433.664 (nuova costruzione); Montefalco, 216.920 euro (nuova costruzione); Fratta Todina, 320.500 euro (nuova costruzione); Bevagna, 180.000 euro (nuova costruzione); Assisi, 660.000 euro (nuova costruzione); Valfabbrica, 809.253 euro (nuova costruzione); Perugia, 417.900 euro (nuova costruzione); Perugia, 407.800 euro (nuova costruzione); Giano dell'Umbria, 353.000 euro (riqualificazione mensa esistente). Per la provincia di Terni: Terni, 750.000 euro (nuova costruzione); Baschi, 900.000 euro (nuova costruzione); San Gemini, 420.000 euro (nuova costruzione); Narni, 552.000 euro (nuova costruzione); Ferentillo, 294.934 euro (riqualificazione mensa esistente). Infine, ancora Terni, 525.203 euro per la riqualificazione di una mensa esistente.