Perugia, a Fontivegge la caccia non è finita: il sospetto di una banda dietro spaccate e bancomat prosciugati

Piazza del Bacio
di Egle Priolo
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Domenica 24 Settembre 2023, 08:32

PERUGIA - La caccia potrebbe non essere finita. Perché quanto racconta la strada non può essere ignorato. Fontivegge, furti nelle auto con tanto di centinaia di transazioni in poche settimane utilizzando bancomat e carte di credito contactless dunque senza bisogno di digitare il pin per spese che possono arrivare anche fino a 50 euro: il 40enne perugino arrestato qualche giorno fa dagli agenti della polizia postale potrebbe non essere stato l'unico furbo in azione.

Le segnalazioni giunte da alcuni commercianti da diversi giorni - e quindi da prima che venisse resa nota la notizia dell’arresto dell'uomo - tendono infatti a individuare un gruppetto di persone come direttamente legate a questo fenomeno. C’è anche chi ha parlato di una vera e propria banda. Ipotesi questa chiaramente tutta da dimostrare e, al momento, appare più credibile l'ipotesi di personaggi che possano essere in qualche modo collegati piuttosto che un gruppo organizzato.
Diversi sono gli elementi che conducono commercianti e residenti a questa ipotesi. Il primo è legato direttamente all'arresto del quarantenne: l'uomo, pluripregiudicato, è stato arrestato in flagranza di reato, bloccato dai poliziotti della postale pochi istanti dopo aver assaltato un'auto e portato via uno zaino, ma in seguito attraverso un’attività di indagine di non poco conto (condotta sempre dagli agenti della postale) è stato collocato sulla scena di altri quattro raid nelle auto. Ma, stando alle testimonianze di chi vive e lavora in zona Fontivegge, gli assalti nelle auto sarebbero comunque di più. Questa considerazione può incrociarsi con un altro elemento, anche in questo caso in arrivo da alcuni commercianti: a usare le carte poi risultate rubate potrebbero essere state persone diverse e non una sola.
E proprio questo potrebbe essere il punto di incontro. La strada infatti racconta come questi furti abbiano avuto la conseguenza di dar vita a un vero e proprio mercato parallelo, non solo a livello di oggetti portati via dalle auto tra (soprattutto) borse, zaini e occhiali da sole ma anche a quello dei prodotti acquistati con le carte contactless. Sigarette, gratta e vinci, ma anche alcolici e alimenti di qualunque tipo. E se si considera anche il fatto che, già da agosto, alcuni residenti raccontavano come l'area verde di via del Macello fosse una specie di spaccio clandestino di vari prodotti, ecco che non appare peregrina l'ipotesi che questo dei furti nelle auto e successivi acquisti con le carte rubate possa essere un fenomeno che vede coinvolte più persone.
Ipotesi che al momento restano tali, anche se la sensazione è che l'indagine non sia completamente esaurita visto che il fenomeno per alcune settimane ha avuto dimensioni importanti.

Del resto c’è da scommettere che gli agenti della postale, che oltre a combattere quotidianamente i cyber reati hanno i loro uffici proprio a Fontivegge, saranno pronti ad approfondire qualunque ulteriore elemento d'indagine.

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