È iniziata ieri l'istruttoria dibattimentale del processo al medico dell’ospedale di Pantalla che tra il 2017 e il 2021 che si è assentata per 589 giorni dal lavoro usufruendo del congedo straordinario per assistenza familiare. Davanti al giudice monocratico Lidia Brutti del tribunale di Perugia hanno iniziato a sfilare i primi testimoni dell'accusa: si tratta di un investigatore della guardia di finanza che ha svolto le indagini per conto della Procura di Perugia e di una dipendente amministrativa dell’Asl.
Secondo il pubblico ministero Mario Formisano l'anestesista è responsabile del reato di truffa per essersi «procurata un ingiusto profitto di oltre 63 mila euro». Leggendo le carte giudiziarie si scopre che l’imputata ha «trasferito fittiziamente la propria residenza» nell’abitazione della nonna e ha «falsamente attestato nelle istanze per il riconoscimento del diritto al congedo straordinario di essere convivente della nonna con un problema di disabilità grave».