Il sindaco di Terni registra il figlio di due madri. Il Popolo della famiglia insorge: «Il prefetto intervenga, è illegale»

Il sindaco di Terni registra il figlio di due madri. Il Popolo della famiglia insorge: «Il prefetto intervenga, è illegale»
di Aurora Provantini
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Sabato 5 Agosto 2023, 12:17

TERNI - «I bambini nascono da uomo e donna, la forzatura di un sindaco non cambia la realtà». La reazione del Popolo della famiglia arriva a 24 ore dall’ iscrizione  nei registri di stato civile di Terni del figlio di due madri. Un atto che riconoscendo sia la madre biologica che quella d’intenzione. «Non spetta a me entrare in disamine di tipo ideologico e forse neanche di tipo giuridico – ha dichiarato Stefano Bandecchi – ho affrontato il tema con pragmatismo, mosso dall’intento di dare risposte concrete a problemi reali, che riguardano due mie concittadine e che più in generale riguardano il diritto alla cittadinanza e alla famiglia di un minore». E il Popolo della famiglia: «È deludente come il sindaco Bandecchi, pur di compiacere una cerchia ristretta di associazioni, porti avanti azioni con forzature giuridiche ed amministrative, in barba anche ad una recente circolare del dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell’Interno che ritiene lecito il rifiuto di trascrizione di un atto di nascita dove risultano due padri, o due mamme»

Il bambino in questo caso è nato a Terni. «L’ iniziativa del sindaco – la contestazione -  conferma quello che avevamo sempre sospettato in merito all’assenza di veri contenuti politici e programmi di sviluppo che la città invoca e supplica. I cittadini ternani avevano respinto nel 2018 questa deriva politica con l’elezione di Leonardo Latini, un amministratore che non ha mai nascosto il suo sostegno alla famiglia naturale. Dopo il polverone di propaganda elettorale di maggio, Terni si accorge che, come Milano, Roma e Firenze, anche il suo sindaco ha i calzini arcobaleno». E poi la richiesta al prefetto di Terni di intervenire: «Non perché venga cancellato l’atto di nascita, ma l’incauta trascrizione del sindaco Bandecchi che ha autorizzato uno stato di famiglia non conforme all’ordinamento vigente».

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