Foligno, a 100 anni Dario è da record: è il più anziano al mondo sottoposto a endoscopia

Foligno, a 100 anni Dario è da record: è il più anziano al mondo sottoposto a endoscopia
di Giovanni Camirri
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Venerdì 15 Marzo 2024, 08:15

FOLIGNO - La persona più anziana al mondo sottoposta ad un trattamento endoscopico operativo (Ercp) ha 100 anni, si chiama Dario Seccafieno e ha raggiunto un record mondiale. A renderlo noto, attraverso un posto sul suo profilo Facebook è la presidente della Regione Donatella Tesei. “Eccoci con Dario scrive Tesei -, che da ben 100 anni vive nella stessa abitazione in centro a Foligno. Esattamente due giorni fa, Dario è stato sottoposto ad un trattamento endoscopico operativo (Ercp) con posizionamento di una protesi metallica presso il reparto di Gastroenterologia dell’Ospedale di Foligno”.

L’INTERVENTO

“L’intervento - prosegue Tesei - è andato molto bene e rappresenta, ad oggi, un record internazionale accreditato dalla World Record Academy, la più grande organizzazione che certifica i record mondiali. Questo perché Dario è la persona più anziana al mondo sottoposta a questa procedura endoscopia. Il precedente record che risale al 2019, infatti, riguardava un paziente filippino di 99 anni. Per il primato, ma soprattutto per l’esito positivo, voglio ringraziare il Dottor Mazzocchi, e tutta la sua equipe di gastroenterologia, unitamente al dottor Masselli (Radiologia Interventistica), la dottoressa Vilardo (Gastroenterologia), il dottor Nicoletta (Anestesia) e tutto il personale infermieristico che hanno assistito il paziente. Un augurio per un completo recupero e un caro saluto Dario, che è stato dimesso proprio questa mattina (ieri, ndr), a 48h dall’intervento”.

L’APPROFONDIMENTO

“Il risultato raggiunto anche in questa occasione – dice il dottor Mauro Zampolini che dirige l’ospedale – rientra nel solco che ci vede da tempo trattare ultranovantenni. Potremmo dire e lo facciamo con grande piacere, che per l’ospedale è divenuta una cosa quasi normale. Situazioni ed interventi, questi, che testimoniano come l’ospedale “San Giovanni Battista” fa qualità” e dà risposte importanti, anche in chiave di qualità della vita, ai pazienti che vi si rivolgono”. Quest’ultimo caso è l’esempio lampante di questo discorso. Basti pensare che Dario, il centenario che ha segnato un record, è stato dimesso dall’ospedale 48 ore dopo l’intervento cui è stato sottoposto. E se da un lato c’è la fibra, davvero forte, del paziente, dall’altro c’è la professionalità di chi lo ha seguito nella fase ospedaliera e di quanti ne hanno curato e condotto l’intervento. C’è poi un altro elemento da considerare e che riguarda proprio i cosiddetti “grandi anziani”. L’elisir di lunga, e lunghissima vita, che li riguarda ha anche una spiegazione medica. “Ci sono studi – spiega ancora il dottor Zampolini – che rispetto a questi grandi anziani raccontano il ruolo svolto dall’alimentazione.

Si tratta di una dieta povera di carne tendente, al vegetale e con presenza di pochi zuccheri. Si tratta anche di una dieta che va verso il digiuno attivando così geni che allontanano dalla morte cellulare. Non va dimenticato, inoltre, che – ribadisce - chi ha vissuto in passato, sia per restrizioni che per abitudini, questo tipo di alimentazione, come ad esempio chi lavorava nei campi, aveva l’abitudine di assumere, tra la colazione e il pranzo, frutta secca tipo nocciole facendo inoltre una importante attività fisica non per sport ma per lavoro. Un ruolo importante, nel confronto tra oggi e allora, è quello ricoperto dallo stress. Un fattore, questo, che oggi è preponderante e può produrre, o produce, conseguenze anche gravi. L’Umbria e Foligno poi fanno da sfondo alla vita di questi grandi anziani attraverso aree e ambiti sociali buoni”.

LO SPUNTO

Un ulteriore spunto arriva dall’analisi del fenomeno fatta dal professor Roberto Segatori, sociologo, che a Foligno guida, tra i vari ambiti di cui si occupa, l’Università della Terza Età. “Lo stimolo della vivacità – aveva spiegato Segatori – è un elemento essenziale soprattutto per i benefici che porta alle persone anziane. Come Università della Terza Età, stiamo registrando un ritorno ai numeri degli associati come prima del Covid. La qualità degli anziani è elevata e a loro proponiamo corsi di storia, arte, letteratura, musica geografia. Ma si parla anche di tecnologie, lingue come inglese, tedesco e spagnolo. E poi attività laboratoriali, coro, approfondimento sui musical e poi loro interpretazione e riproposizione . Insomma tante attività con una sana voglia di protagonismo, di proposta e – aveva concluso -di stimolo alla vivace curiosità”. Analizzando i numeri legati ai grandi anziani Foligno vanta un suo piccolo primato collegato in parte alla buona qualità della vita ed in parte al ruolo delle relazioni familiari e della cura versoi propri cari. La città, infatti può vantare un importante presenza di grandi anziani. I dati disponibili relativi all’anno passato raccontano di 14 centenari ai quali si aggiungono altri 9 che si sono avviati a a spegnere le cento candeline e ben 11 ultracentenari. Insomma il Cuore Verde d’Italia, e cioè l’Umbria, e la città di Foligno sono tra le realtà dove la vita, considerata i tutte le sue declinazioni, viene ben vissuta e contribuisce ad avere un forte tempra e una grande fibra.

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