Perugia, la denuncia dei residenti: «Ecco come a Fontivegge si aggirano le norme anti alcol»

Piazza del Bacio a Fontivegge
di Egle Priolo
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Lunedì 26 Giugno 2023, 09:24

PERUGIA - «L'ordinanza anti alcol in vigore dallo scorso maggio a Fontivegge, con divieto di detenzione di bevande alcoliche su area pubblica per il consumo immediato, è sostanzialmente inefficace». Non hanno dubbi Giulietto Albioni e Andrea Fais di Progetto Fontivegge, da sempre attenti alle sorti del quartiere che dà il benvenuto al capoluogo di regione. Una denuncia, a quasi due mesi dall'entrata in vigore dell'ordinanza tanto attesa, firmata dal sindaco Andrea Romizi, sostanziata dai racconti di chi vive e lavora nella zona. «Ci giungono dai residenti del quartiere numerose segnalazioni di episodi di consumo di alcolici in strada ampiamente dopo le 18 – spiegano al Messaggero Albioni e Fais -. Fenomeno testimoniato anche dalle numerose bottiglie, integre o spaccate, abbandonate in vari punti del quartiere, comprese le aree verdi».

In base all'ordinanza, dallo scorso 5 maggio e fino al prossimo 31 ottobre, è fatto «divieto di vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro/lattine ai titolari di esercizi di vicinato, ai titolari di distributori automatici, agli esercenti il commercio su aree pubbliche, nonché ai titolari di circoli privati» in centro storico e Fontivegge «dalle 20 alle 6 del giorno successivo». Ma proprio per la zona della stazione è prevista un'ulteriore stretta, con la previsione del «divieto di detenzione di bevande alcoliche, su area pubblica per il consumo immediato ai soggetti fruitori dell’area di Fontivegge» dalle 18 alle 6 del giorno successivo. La violazione dell’ordinanza comporta «l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria di 450 euro».
Eppure, fatta la legge trovato l'inganno, soprattutto da chi dimostra spesso l'assoluta incapacità di rispettare le regole. «Come emerso circa un mese fa dal servizio della trasmissione “Fuori dal Coro” di Mario Giordano – ricordano ancora da Progetto Fontivegge -, i consumatori hanno ormai imparato come aggirare le regole: quando vedono le forze dell'ordine avvicinarsi posano la bottiglia o il bicchiere in terra, asserendo che giace lì abbandonato e che non è loro.

Poi, appena, gli agenti se ne vanno, quelle stesse persone ricominciano a bere. In questo modo il potere di coercizione dell'ordinanza viene praticamente annullato. Resta una minima capacità di deterrenza ma non basta». «L'estate è appena iniziata – insistono Fais e Albioni - e siamo estremamente preoccupati dall'arrivo delle temperature torride, che alimentano il desiderio di bere surriscaldando gli animi di persone tutt'altro che tranquille e rispettose già da sobrie. Chiediamo maggiori e più efficaci controlli, il ripristino dell'esercito e l'accelerazione dei lavori di riqualificazione in corso attorno alla stazione ferroviaria». Controlli che, va detto, le forze dell'ordine come la stessa amministrazione hanno dimostrato in più occasioni di promuovere, ma residenti e lavoratori chiedono ulteriori strette e accertamenti ancora più mirati».

«ABBASSATE LE ALIQUOTE»
Lotta all'abuso di alcol, all'insicurezza percepita ma non solo. Perché, non è una novità, i problemi di Fontivegge sono ormai anche economici, con il valore degli immobili purtroppo in discesa nonostante la battaglia ingaggiata su più fronti sulla vivibilità del quartiere. E Progetto Fontivegge chiede a palazzo dei Priori di pensare a questo aspetto.«Vorremmo, inoltre, che l'amministrazione comunale – chiudono Fais e Albioni - tornasse a considerare l'annunciato progetto di rimodulazione delle aliquote catastali a Fontivegge, a oggi del tutto sproporzionate rispetto all'effettiva situazione immobiliare del quartiere».

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