«Ci tirano le siringhe dentro casa»: Perugia, sos balordi in centro

San Francesco al Prato: paura per un bimbo di cinque anni: si è tagliato le dita dopo aver preso dal prato un frammento di bottiglia di birra

Uno scorcio di San Francesco al Prato
di Cristiana Mapelli
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Mercoledì 10 Maggio 2023, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 07:27
PERUGIA - Il grido d’allarme di un residente del centro storico per segnalare una situazione che va avanti da troppo tempo. La segnalazione arriva da San Francesco al Prato. Uno dei templi della storia dell’arte del capoluogo.
Qui si trova la sede dell’Accademia delle Belle Arti, il rinnovato auditorium di San Francesco al Prato, in arrivo con un nuovo progetto, e l’oratorio di San Bernardino, splendido esempio di arte rinascimentale in città.
PICCOLO FERITO 
Un luogo perfetto dove trascorrere le prime giornate di primavera, anche in compagnia della famiglia, per stare un po’ all’aria aperta e prendersi una pausa dal lavoro o dallo studio. «Tante volte mi sono raccomandata con mio figlio di cinque anni – racconta Veronica, residente del centro storico – di non toccare a terra e di fare attenzione alla presenza, quasi costante, di vetri rotti. E’ andata sempre bene, poi l’altro giorno non ha dato ascolto».
E il risultato è stato di tanto spavento, anche se poi la situazione per fortuna si è conclusa senza particolari conseguenze.
Il piccolo, infatti, secondo quanto raccontato, ha preso da terra un frammento di vetro rotto, probabilmente una bottiglia di birra, e si è tagliato.
«Mi sono molto spaventata, sanguinava molto, lui piangeva preoccupato. Siamo corsi al pronto soccorso dell’ospedale di Perugia – continua il racconto la mamma - . Dopo la medicazione, tutti gli accertamenti del caso e qualche punto, fortunatamente il taglio non si è rivelato niente di preoccupante. Ma la paura è stata tanta e, soprattutto, visto che la situazione a San Francesco al Prato è quella di trovare spesso vetri a terra, la preoccupazione rimane». 
ALLERTA SIRINGHE 
Una situazione che in questa parte del centro storico non sembra essere una novità. Ma, a quanto racconta la residente del centro storico, i problemi non finirebbero qua. Infatti, non è raro incontrare cattive frequentazioni in questa parte della città vecchia. 
Dove cattive frequentazioni vuol dire tossicodipendenti che, dopo aver consumato droga, gettano le siringhe usate nei giardini delle case che si trovano lì intorno. «Nel nostro giardino, ad esempio – continua il racconto la residente dell’acropoli – abbiamo montato una piccola casina e ora le siringhe finiscono sul tetto che ogni tanto dobbiamo ripulire». 
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