Coldiretti, sfida per rilanciare la filiera della chianina

L'inziativa di Coldiretti a Perugia
di RIccardo Gasperini
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Giovedì 18 Gennaio 2024, 09:02

Un progetto di valorizzazione della filiera della chianina, eccellenza del territorio con l’Umbria prima regione in Italia per allevamenti e capi, apre le porte ad un più generale percorso di rilancio del settore zootecnico dell’Umbria. Settore di peso, che vale più di un terzo della produzione lorda vendibile agricola regionale. A lanciare l’iniziativa è la Coldiretti dell’Umbria, che ieri nella sede di via Settevalli, a Perugia, ha illustrato la strategia per ridare corpo ad un settore in al momento in difficoltà. Come ha ricordato il direttore regionale di Coldiretti Mario Rossi «il settore è alle prese con un aumento dei costi di gestione e un calo dei prezzi che vengono riconosciuti alle aziende». A questo si unisce» un calo di consumi e difficoltà di accesso al credito». Il primo obiettivo del progetto è quello di «ridare reddito alle imprese agricole e zootecniche della regione». Coldiretti, per agevolare la sopravvivenza delle imprese, punta a favorire, oltre ad un giusto prezzo agli allevatori, la loro «aggregazione nella fornitura del prodotto, la promozione verso nuovi mercati e la logistica», oltre che investimenti per migliorare la qualità degli animali. LE STRATEGIE Alla presentazione del progetto, che prenderà forma con una serie di incontri sul territorio, hanno preso parte il presidente di Coldiretti Umbria, Albano Agabiti, la presidente di Coldiretti Perugia e responsabile settore zootecnico Anna Chiacchierini, gli assessori regionali Paola Agabiti (Turismo) e Roberto Morroni (Politiche agricole). Chiacchierini ha ricordato che in primo luogo «si è cercato di capire le esigenze delle imprese». In Umbria, dove molti hanno «manifestato esigenza di cambiamento», la chianina conta 16.734 capi allevati in 535 allevamenti. «Abbiamo messo attorno ad un tavolo tutti gli attori interessati per arrivare, tra l’altro, ad un utilizzo convinto della carne umbra nei piatti della nostra cucina locale, perno di una autentica ospitalità turistica sempre più apprezzata».

Il presidente Agabiti ha sottolineato che il progetto sulla chianina permetterà anche di rendere intera filiera «più organizzata, efficiente, sostenibile e integrata con l’intero circuito economico». Un lavoro che «stiamo portando avanti da tempo con l’Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne e con l’Associazione Allevatori Umbria Marche», ha aggiunto.

L’AGGREGAZIONE

Per il vicepresidente della giunta regionale Morroni, la chiave è «l’aggregazione fra imprese, che significa unire le forze, perché solo mettendo insieme i talenti viene fuori qualcosa di straordinario». Risulterà decisivo, ha puntualizzato, anche «il saper utilizzare le risorse a disposizione per fare un balzo in avanti». Morroni ha anche ricordato che «abbiamo dato vita nei mesi scorsi ad un tavolo per la zootecnia umbra, per conoscere i fabbisogni del settore e quali filiere attivare, in aggiunta a quelle già messe in campo». L’assessore regionale Paola Agabiti ha evidenziato l’importanza del coinvolgere tutti gli attori della filiera dando vita «ad un progetto interessante con varie sfaccettature». Per lei «è necessario riuscire a coinvolgere tutti i soggetti della filiera, ascoltando le esigenze delle imprese per arrivare ad un obiettivo, quello di promuovere tutte le eccellenze regionali come quelle agroalimentari. Dobbiamo cercare di tutelare la redditività delle imprese e la promozione è uno degli strumenti necessari».

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