LE REAZIONI
Il dossier presentato da Perugia non ce l’ha fatta contro quelli di Torino, Dijon (Francia), Grenoble (Francia) e Tallinn (Estonia) che sono le quattro finaliste per il titolo 2022. «Noi abbiamo presentato la candidatura ben consapevoli che nessuna città ha mai vinto alla prima partecipazione», ha detto al Messaggero l’assessore comunale all’Ambiente Otello Numerini. Un concetto già espresso in passato, al pari dell’intenzione che c’è di proseguire sulla strada intrapresa. «Abbiamo intenzione di ripresentare la candidatura, inoltre in questo periodo abbiamo raccolto una serie di dati e informazioni che ci aiuteranno a proseguire verso quel cammino virtuoso iniziato con la prima candidatura». Guarda avanti anche Urbano Barelli, ex vicesindaco con delega all’Ambiente che nell’ultima tornata elettorale aveva scommesso proprio sul verde, e presidente di Perugia Capitale Verde. «Il progetto mantiene intatta la sua validità e anzi oggi la vede rafforzata. Visto ancge quanto accaduto con l’emergenza coronavirus, non può che essere confermata la bontà del progetto perché, non solo per ragioni ambientali, si dovrà andare nella direzione di una maggiore attenzione alla qualità della vita e di possibili rimedi agli squilibri ambientali».
LA SFIDA RADDOPPIA
Nell’ottica di proseguire il percorso, Barelli punta forte anche sul titolo di Capitale Verde d’Italia, che ha oltretutto un premio più rilevante rispetto a quello europeo (3 milioni di euro rispetto a 350mila). «Un’altra occasione da cogliere, siamo convinti che quella intrapresa sia la direzione giusta». Da parte sua il Comune, che conferma la volontà di confermare quanto era previsto nel dossier, è pronto a ricevere le valutazioni fatte dall’Europa per capire su cosa serve lavorare ancora. L’assessore Numerini spiega che «continueremo a fare questa esperienza perché convinti che aiuterà a migliorarci nelle azioni che vanno portate avanti sulle tematiche ambientali. Noi affineremo gli strumenti, metteremo in atto altri progetti». Insomma, il dossier rimane ed è pronto ad essere sottoposto ad una attenta valutazione per poter tornare, più ricco e dunque più completo, all’attenzione delle commissioni di esperti che stavolta non hanno ritenuto Perugia città più green d’Europa. La sfida per il titolo 2023 è già partita. A breve in Comune dovrebbe arrivare il report da analizzare, indicatore per indicatore, e su cui lavorare per «proseguire il percorso per migliorarci» anche grazie alle sinergia già avviate, università degli studi in testa.
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