Calano le assunzioni, crollo delle imprese: «L'economia ternana è in costante crisi»

Calano le assunzioni, crollo delle imprese: «L'economia ternana è in costante crisi»
di Claudia Sensi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 11 Aprile 2024, 08:22 - Ultimo aggiornamento: 08:43

IL RAPPORTO

La situazione economica ternana al 30 giugno scorso evidenzia segnali di un ulteriore rallentamento dell'attività, già iniziato nel semestre precedente. E a farne le spese sono soprattutto le donne. E' quanto rilevato dal rapporto statistico "Indicatori dell'economia ternana" realizzato dall'Osservatorio provinciale istituito in prefettura, al quale hanno partecipato Istat, Arpal Umbria, Camera di commercio dell'Umbria, Inps ed Ispettorato territoriale del lavoro Terni-Rieti, con il contributo informativo della Banca d'Italia.
La variazione negativa del numero di occupati, si legge nel rapporto, sembrerebbe ascrivibile ad un evidente effetto sostituzione, attualmente presente sul territorio provinciale, tra uomini (in crescita del 2,1 per cento) e donne (in calo del 5,4 per cento). La riduzione delle donne occupate e di quelle in cerca di occupazione (-25 per cento) sottolinea la marcata differenza della partecipazione al lavoro nella provincia di Terni tra la componente maschile e quella femminile. Nei primi sei mesi del 2023 il tasso di occupazione della popolazione in età lavorativa, tra 15 e 64 anni, è pari al 61,2 per cento mentre per la classe tra 15 e 74 anni è pari al 6,9 per cento, contro il 7,4 per cento del 2022. Per la componente femminile si riduce il tasso di occupazione di 2,1 punti percentuali e in misura ridotta anche il tasso di disoccupazione che passa da 9,6 per cento nel primo semestre 2022 all'8,6 per cento al primo semestre 2023. La fase di indebolimento dell'economia si riflette sostanzialmente su quasi tutti gli indicatori esaminati. In base ai dati del registro imprese della Camera di commercio dell'Umbria, nei primi due trimestri del 2023 il numero delle imprese attive è sceso, soprattutto nei settori della manifattura, dell'agricoltura e delle costruzioni, del commercio, del trasporto e magazzinaggio. Comparti che insieme rappresentano circa il settanta per cento del totale. In controtendenza le imprese che operano nelle attività di servizi di alloggio, ristorazione e di altri servizi orientati a famiglie e imprese, immobiliari, finanziarie e assicurative, professionali, scientifiche e tecniche, sanità e assistenza sociale, istruzione. Il numero delle nuove iscrizioni è inferiore a quello delle cessazioni, il saldo negativo è di trentaquattro unità. In base ai dati Istat, tra il primo semestre 2022 e il primo semestre 2023 il valore degli scambi commerciali con l'estero delle imprese ternane si affievolisce registrando variazioni tendenziali negative per la prima volta dopo il 2020. Il calo delle importazioni riguarda in particolare, circa un terzo, i prodotti metallurgici che rappresentano in valore quasi la metà del totale. Anche la riduzione delle esportazioni riguarda soprattutto le vendite di prodotti metallurgici (-35,4 per cento), settore che rappresenta oltre la metà dell'export delle imprese ternane. Nel primo semestre del 2023 la differenza tra scambi in ingresso e in uscita è pari a circa -75 milioni di euro. Per quanto riguarda la cassa integrazione il rapporto registra un incremento totale del 37 per cento che riguarda sia la forma straordinaria che quella ordinaria, dove i valori delle ore autorizzate sono ancora molto alti rispetto agli anni precedenti. Indicazioni positive vengono dal settore del turismo che registra un aumento sia degli arrivi che delle presenze, grazie soprattutto ai clienti stranieri: +42,5 per cento di arrivi e +39,1 per cento di presenze.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA