A Terni la festa della polizia e la polemica sulla sicurezza. Il prefetto Bruno: «L'esercito non serve, qui non è Vibo Valentia»

A Terni la festa della polizia e la polemica sulla sicurezza. Il prefetto Bruno: «L'esercito non serve, qui non è Vibo Valentia»
di Nicoletta Gigli
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Mercoledì 10 Aprile 2024, 17:48 - Ultimo aggiornamento: 18:06

TERNI- «Per la sicurezza della provincia di Terni abbiamo impiegato oltre 3mila e 800 poliziotti, quasi 2mila e 400 carabinieri, 369 uomini della guardia di finanza e abbiamo chiesto 1681 uomini di rinforzo. Numeri che testimoniano lo sforzo che tutte le forze ordine fanno per garantire sempre la sicurezza ai cittadini ed è un onore per me dire questo. E’ la mia gente, li abbraccio tutti, e nel ricordo di chi non c’è più andiamo avanti, se a qualcuno non piace non importa, il nostro motto resta lo stesso: esserci sempre».

Per il questore, Bruno Failla, quello di oggi è un addio commosso alla città che lascerà a fine mese per la pensione.

 

Quest’anno Bruno Failla non fornisce il bilancio dell’attività dei dodici mesi, quei numeri che raccontano un anno di lavoro per combattere la microcriminalità e lo spaccio di droga, che resta una delle emergenze della città. Ricorda che in tre mesi sono stati recuperati 60mila euro dalla polizia postale per i raggiri sul web, sottolinea l’impegno per la sicurezza della movida e per contrastare la violenza di genere.

Al Secci, durante la festa della polizia, c’è spazio per le polemiche sulla sicurezza della città.

Al sindaco, Stefano Bandecchi, assente alle celebrazioni, che ha chiesto l’esercito per sorvegliare la città, il prefetto Giovanni Bruno ribadisce un concetto già espresso in una recente intervista al Messaggero.

«Ci siamo sempre, tutti insieme per la sicurezza della provincia, non è certo che poi non ci siano le sbavature, che non manchi qualcosa, ma questo è un territorio sicuro. Non c’è un modo per dire che questo territorio debba essere controllato con l’esercito - dice il prefetto - inutile che qualcuno vuole rivendicare la presenza dell’esercito. Terni non è Vibo Valentia, non è la Calabria e il procuratore che è calabrese annuisce alle mie parole. Non ci sono le condizioni per chiedere l’esercito. Magari aumenteremo il controllo del territorio - aggiunge il prefetto Bruno - forse serve una videosorveglianza che funzioni. Abbiamo scoperto che su alcune videocamere manca energia elettrica ma come è possibile? Dopo i cittadini e  i commercianti si lamentano che il prefetto non interviene.

Noi interveniamo tutti i giorni».

Al Caos il questore incontra alcuni cittadini che raccontano gli interventi della polizia che li hanno visti protagonisti.

C’è la giocatrice della Ternana Elena Marenic con l'assistente capo coordinatore Federico Gigliati che ha accolto l'atleta e l'ha supportata con professionalità e umanità nel disbrigo delle pratiche dell'ufficio immigrazione.  Il questore incontra Fabiana Forti e Luigi De Santis, la coppia ternana che  alla vigilia del quarantesimo anniversario di matrimonio ha smarrito la fede nuziale che un cittadino ha trovato e portato in questura per la riconsegna ai proprietari.

E poi la supernonna Luciana Bartolucci, che ha sventato una truffa facendo arrestare i malviventi dai suoi due angeli della squadra mobile Maurizio Rosati e Gianni Pompei.

Al questore Failla la consegna da parte del prefetto dell’onorificenza di ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica.

Nel corso della cerimonia sono stati premiati quanti si sono distinti per spiccate qualità professionali.

Encomio solenne per Corrado Quondam, Gianni Pompei, Francesco Ammendola, Maurizio Rocchi, Giulio Benedetti, Enrico Camilluzzi, Filippo  Girella, Glauco Clementucci, Marco Menghini, Raffaele Quattranni, Gaetano Politella, Gianluca Agostinelli, Edoardo Di Filippo, Marco Colurci, Tiziano Capuani, Giuliano Marchegiani, Francesco Bartolucci, Alessandro Tabacchini, Fabio Tardocchi, Giovanni Proietti e Maria Assunta Mosciarello.

Lode per Alessandro Quattrone, Andrea  Berna, Anna Rita Bececco, Vittorio Mari, Massimo Valletta, Claudio  Ruggeri, Mario Gallo, Stefano Strappatelli e Alessandro Benedetti.

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