Acquasparta, nuovi spazi sociali per la città. Loreti rende omaggio alle donne della famiglia Cesi

Acquasparta, nuovi spazi sociali per la città. Loreti rende omaggio alle donne della famiglia Cesi
di Francesca Tomassini
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Domenica 23 Luglio 2023, 13:50 - Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 08:02

ACQUASPARTA La famiglia Loreti rende omaggio alle donne della famiglia Cesi e dona alla comunità nuovi spazi sociali. In programma presentazioni di libri, convegni e un'area dedicata al co-working. E' il risultato di un lavoro di ampliamento e ristrutturazione dell'antico caffè Loreti che nei giorni scorsi ha tagliato il nastro nelle sale intitolate a Olimpia Orsini, la mamma di Federico Cesi e ad Artemisia Colonna e Isabella Salviati, le due mogli. «Si tratta spiega Bruno Loreti - di sale di un palazzo del 1300. Teniamo molto a questo progetto, anche perchè lo spazio per il co-working era qualcosa che sul territorio ancora non c'era. Mia moglie Eliana ha seguito personalmente i lavori, incluso il recupero di alcuni arredi storici. E' stato un progetto tutto al femminile». Una storia, quella della famiglia Loreti e del caffè pasticceria omonimo, iniziata nel 1888 quando Silvio Loreti aprì il laboratorio e l'anno dopo il bar in corso Matteotti per commercializzare i prodotti. Da allora, cinque generazioni di Loreti si sono succedute dietro il bancone. «Oggi, come sessantotto anni fa - continua Bruno - c'è ancora mamma. Di solito sta alla cassa, ma quando serve passa anche al servizio. Ha iniziato da ragazza, giovanissima, e non ha più lasciato». Un'attività che è patrimonio culturale e memoria storica della città. Di quando Acquasparta, grazie alle fonti dell'Amerino e a quelle del Furapane, era una città termale con alberghi a cinque stelle. Di quando, raccontano i più anziani, si usciva di casa sempre vestiti bene perchè in centro giravano personaggi importanti provenienti da tutta Italia. Capi di stato, artisti. Anche Gabriele D'Annunzio, come testimonia la bottiglia di acqua dell'Amerino confezionata appositamente per il Vate. «In quel periodo - continua Loreti - la mia famiglia commissionò anche le cartoline turistiche della città. A testimonianza, ne abbiamo ritrovata una datata 1917 in cui c'è scritto proprietà Loreti». Fra i riconoscimenti che danno lustro alla famiglia e all'attività, quelli che risalgono ai primi del Novecento. Quando la famiglia era fornitore della casa reale e pontificia. Da Acquasparta a Roma viaggiavano brutti ma buoni, pampepati, mostaccioli e pinoccate. «Nei locali - precisa Loreti - abbiamo ancora gli attestati. E ancora oggi, il nostro cavallo di battaglia è il turbo Loreti (un caffè con panna e brutti ma buoni ndr)». La storia della famiglia si intreccia con quella della città. «Generazioni di acquaspartani si sono appoggiati al bancone - chiude Bruno - non si tratta solo di un'impresa, ma di un luogo della storia e della memoria che abbraccia le vicende di un'intera comunità». Negli anni Ottanta, il biscottificio passò nelle mani di altri investitori. Roccaforte della famiglia, è rimasto il bar, sotto la guida della signora Giuliana. Nel 2020 l'attività è stata iscritta nel registro delle imprese storiche della Camera di Commercio Italia. 

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