Accoltellato a Terni, la commerciante gli salva la vita: «Stava morendo dissanguato, ho preso una cinta come ho visto fare nei film»

L'eroico gesto di Samantha: "L'ambulanza non arrivava e lui stava svenendo. Ho agito d'istinto"

Terni. Accoltellato in centro, la commerciante gli salva la vita: «Stava morendo dissanguato, ho preso una cinta come ho visto fare nei film»
di Corso Viola di Campalto
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Martedì 6 Febbraio 2024, 07:55 - Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 16:40

Se è ancora vivo con tutta probabilità lo deve al coraggio, al senso civico e alla prontezza di riflessi di Samantha, che lo ha soccorso evitando che morisse dissanguato. Il giovane, di origini tunisine, era stato appena ferito con più coltellate, probabilmente anche con una mannaia che gli ha reciso l'osso e l'arteria all'altezza del polso, nel tentativo di parare i colpi, ed era scappato dall'appartamento dove era stato aggredito in via Battisti per raggiungere piazza Dalmazia, in pieno centro a Terni, lasciando dietro di sé una lunga scia di sangue.

La commerciante salva l'accoltellato

 

Intorno 22 è entrato nella gelateria "Gelatomania" che si affaccia sulla piazza, è stato soccorso da Samantha che in quel momento era sola nel negozio ed ha subito capito che stava accadendo qualcosa di molto grave. «Avevamo appena chiuso le porte per il freddo e dalla gelateria era appena uscita una donna con il fIglio piccolo, l'ho visto entrare e si trascinava con fatica - dice Samantha ancora emozionata - chiedeva disperatamente di essere aiutato ed ho compreso che non c'era tempo da perdere, aveva ferite al viso e sulla testa, soprattutto perdeva tanto sangue dal polso, non mi sono persa d'animo e ho fatto quello che ho visto fare nei film, ho chiesto ad un ragazzo che conoscevo e che era appena entrato in gelateria se mi poteva dare la sua cintura che ho poi stretto intorno al braccio per fermare l'emorragia, poi l'ho fatto sedere su una sedia tenendolo sveglio in attesa dei soccorsi».

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Ecco i soccorsi, arrivati dopo almeno 35 minuti: «Ho chiamato il 118 alle 22,12 poi è arrivata un'auto della polizia e degli agenti mi hanno dato una mano a tenere sveglio il ragazzo ed evitare che svenisse, certo è che l'attesa è stata lunghissima vista la gravità della situazione con quel giovane che poteva morire per dissanguamento: l'ambulanza è arrivata intorno alle 22,45.

Nel frattempo i minuti scorrevano lentissimi, ho sperato e spero che quello che ho fatto possa salvare la vita al ragazzo che mi ha raccontato, in quei momenti concitati, di essere stato aggredito da almeno sei persone in un appartamento lì vicino e che non aveva parenti a Terni essendo morta la mamma che stava con lui, poi ha cercato di contattare un amico perché venisse da lui, ma non si è visto nessuno. Ora spero solo che si riprenda».

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Nel frattempo un operatore dell'Asm cerca di pulire le macchie di sangue dal marciapiede, una lunga striscia di sangue che porta fino alla palazzina di via Battisti 38 dove il giovane è stato aggredito ed accoltellato probabilmente durate un regolamento di conti per lo spaccio di droga.

Gli inquilini del palazzo sono esasperati e denunciano quanto accade quasi tutte le notti da mesi: «Non mi metta il nome - racconta un giovane che abita con la famiglia nel condominio che si affaccia in una delle vie più centrali e frequentate della città a poca distanza da piazza dell'Orologio - perché qui abbiamo paura e ogni sera è un incubo tra schiamazzi e persone sconosciute che entrano ed escono, le problematiche sono nate quando l'unico proprietario di due appartamenti al primo piano li ha divisi in quattro mini appartamenti poi tutti dati in affitto a donne sudamericane, ma lì dentro entro ed escono decine di persone ogni giorno, anche molti nord africani che non sappiamo cosa ci vanno a fare, abbiamo denunciato questa situazione decine di volte ma carabinieri e polizia ci dicono che non possono fare nulla, certo è che gli inquilini del palazzo hanno paura di imbattersi in persone straniere spesso alterate, prima ci abitavano i genitori del proprietario che poi ha preso questa decisione, siamo succubi di un situazione assurda e a due passi da piazza Tacito, cuore della nostra città una volta isola felice».

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