Ospite a Verissimo, Patrizia Pellegrino si è raccontata oggi in una lunga intervista ai microfoni di Silvia Toffanin. Dalla relazione con il Principe di Monaco alla morte del figlio, l'attrice e conduttrice ha parlato anche del suo libro, chiamato «Ho scelto di sorridere».
L'intervista
Dall'amore alla famiglia, passando per il dolore per la perdita di un figlio alla gioia della nascita di altri tre, Patrizia Pellegrino si è raccontata in una lunga intervista a Verissimo, parlando anche del suo libro e della suo nuovo lavoro a teatro. «Ho vissuto molti momenti complicati, ma ho sempre cercato di non perdere il sorriso», ha detto l'attrice e conduttrice a Silvia Toffanin.
Spazio poi al ricordo del fratello, morto a causa della droga: «Ho perso Aldo. Era molto buono. Era un dj famosissimo a Napoli. Poi qualcuno lo ha corrotto e ha iniziato a bucarsi. Nel giro di qualche anno ha girato diversi istituti. È stato un tormento lungo e molto doloroso. Sembra assurdo, ma la sua morte è stata quasi una benedizione. Dopo la sua scomparsa i miei genitori si sono ripresi, hanno ricominciato a vivere. Lui ci rubava in casa, è andato in prigione. Abbiamo vissuto delle situazioni terribili. Ogni volta speravamo di riuscire a salvarlo, ma non ce l'abbiamo mai fatta».
Dopo la lettura di alcune pagine del suo libro - «Ho scelto di sorridere» - Patrizia Pellegrino ha poi parlato della morte del figlio Riccardo, pochi giorni dopo il parto: «Ogni volta che penso a Riccardo sto male. Sono sicura che lui è il mio angelo custode, che mi ha protetto in tutti i momenti brutti. Lui e il mio papà sono le anime buone che mi avvolgono in uno scudo d'amore di protezione totale. Quando mio marito mi ha detto della sua morte, ho pensato di morire anche io. Sono caduta in una grande depressione. Inoltre pensavo di non poter avere altri figli. È stata veramente dura».
Dopo la morte di Riccardo, Patrizia Pellegrino però è riuscita ad avere altri figli, in modo naturale e attraverso l'adozione: Gregory, Tommy e Arianna. Su quest'ultima, l'attrice e conduttrice ha dedicato molto spazio, parlando dei suoi problemi: «Al sesto mese mia madre ha capito che qualcosa non andava. C'era un'idrope fetale in corso, una malattia molto rara. Stavamo per morire entrambe. Io e Pietro eravamo disperati. A Bologna mi hanno operato e mi hanno fatto partorire immediatamente, al sesto mese. Era piccolissima, pesava 700 grammi. L'hanno messa subito in rianimazione. Tutti i giorni aveva un problema serio, o del cuore o del cervello. Era devastata, ma lei ha voluto vivere. Arianna è stata forte perché ha subito decine di operazioni. Forse mi ha odiato, ma io le ho dato gli strumenti per renderla autonoma».