Roma, De Rossi: «Veniamo da partite intense, valuterò chi far riposare. Critiche? Non mi toccano»

L'allenatore giallorosso: «Abraham sta bene, ma ogni tanto perde lucidità in campo. La mentalità fa la differenza»

Roma, De Rossi: «Veniamo da partite intense, valutero chi fa riposare. Critiche? Non mi toccano»
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Sabato 13 Aprile 2024, 17:41

Domani la Roma scende in campo contro l'Udinese per la trentaduesima giornata di Serie A. Un incontro importante per i giallorossi che devono riuscire a gestire al meglio la fatica in vista dei prossimi impegni. Dybala e compagni sono scesi in campo nel fine settimana contro la Lazio e poi giovedì contro il Milan in Europa Leeague. Giovedì 18 c'è la gara di ritorno contro i rossoneri e poi di nuovo il campionato per De Rossi che sta cercando di gestire al meglio la situazione dal centro sportivo del Monza, dove il club si sta allenando.

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Sull'allenamento a Monza
«Abbiamo risparmiato un viaggio, siamo stati un po' più insieme e ci siamo goduti questo centro sportivo che il Monza ci ha messo a disposizione.

Ringraziamo Galliani, il club, Palladino e ci complimentiamo per la bellezza del loro centro sportivo».

Come si gestisce questo momenti di euforia ed entusiasmo?
«Come fanno i giocatori delle squadre che andremo ad affrontare. Se guardiamo ad esempio il Real Madrid, loro vincono in Champions, poi in Liga e poi ancora in Champions League. Al di là del valore dei giocatori e degli allenatori, è la mentalità quella che fa la differenza. Bisogna riuscire a rimanere attaccati alla manifetstazione che si giocherà e non c'è cosa più bella di continuare a lavorare per provare a vincere».

Che cosa ha in mente Daniele De Rossi per quanto riguarda la formazione?
«Innanzitutto, ho in mente di sentire come stanno i giocatori, di preservarli da qualche acciacco che in passato ci ha portato a farne a meno. Veniamo da due partite intense dal punto di vista fisico e mentale. Abbiamo usato tante energie e qualcuno ha qualche problema di cui dovrò tenere conto. La differenza non la fanno i singoli giocatori, ma l'atteggiamento di tutta la squadra. Abbiamo in mente la vittoria nel derby e a Milano, ma abbiamo anche la partita di Lecce. Non dobbiamo ripetere quella gara lì».

Abraham può partire titolare?
«Vediamo, sta sempre meglio e si allena con continuità. Fisicamente lo vedo bene nell'utilizzo della forza e dell'esplosività. Nella gestione dei carichi di allenamento ogni tanto perde lucidità, ma dobbiamo accompagnarlo a guadagnare minuti e condizione psico-atletica in campo per averlo al 100%».

Dopo San Siro hai parlato dello staff. Quanto avete studiato l'Udinese e che squadra vi aspettate?
«Abbiamo due membri dello staff che hanno lavorato dieci anni a Udine. Oltre ai video, ci siamo affidati anche alle loro conoscenze personali. Però  non basta conoscerli per avere quella certezza di vincere. Li conosciamo bene, conosciamo le loro caratteristiche e anche l'ambiente che troveremo. Sappiamo che daranno grande importanza a questa partita visto ce sono in lotta per la retrocessione. Siamo attenti e siamo rispettosi dei nostri avversari».

Come gestisci questo momento della tua gestione?
«Sono nel mondo del calcio da tanto tempo, soprattutto qui a Roma, e queste cose non mi toccano più di tanto. Quando ho passato brutti momenti ho lavorato sapendo che di solito nel calcio questi momenti brutti durano poco, ma sapevo anche che possono durare poco quelli belli se non lavori bene. In mente ho sempre il post Lecce, peer capire l'accoglienza che mi verrà riservata se dovessimo fare male da qui al futuro. Poi, onestamente, al di là delle critiche nei miei confronti mi interessano i risultati della squadra e al felicità di giocatori e della società. Sorrido quando qualcuno mi dice qualcosa di positivo, ma quel sorriso dura tre secondi».

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