Vega C, il fallimento del lancio del razzo causato da una parte del motore del secondo stadio prodotta in Ucraina

I voli del lanciatore europeo realizzato da Avio a Colleferro riprenderanno entro la fine dell'anno.

Vega C, il fallimento del secondo lancio causato da una parte del motore del secondo stadio prodotta in Ucraina
di Paolo Ricci Bitti
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Venerdì 3 Marzo 2023, 14:18

Vega C, il fallimento del lancio del 21 dicembre 2022 dallo spazioporto di Kourou è stato causato dal cedimento di una parte in carbonio-carbonio dell'ugello del motore del secondo stadio Zefiro 40. Un "pezzo" prodotto in Ucraina, il che non è passato inosservato alla stampa francese.

Le cause del insuccesso del lancio,  che avrebbe dovuto portare in orbita due satelliti Pleiades Neo, sono state rese note da Avio, che a Colleferro progetta e realizza per Esa il 70 per cento dei lanciatori della famiglia Vega, citando in una nota i risultati dell'indagine condotta dalla Commissione d'Inchiesta Indipendente (Iec) composta da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Arianespace, che ha concluso i suoi lavori. «La Commissione - prosegue la nota - ha fornito una serie di raccomandazioni per garantire il ritorno in sicurezza al volo in tempi brevi e l'affidabilità del lanciatore Vega C nel lungo periodo con un portafoglio di 14 voli (12 Vega C e 2 Vega)».

Che ci fosse da indagare nel funzionamente del secondo stadio era stato chiaro fin dai primi istanti dopo il fallilmento della missione che nella prima parte, quella legata allo stadio P120, non aveva registrato incertezze.

Si trattava del secondo volo di Vega C dopo il successo del primo lancio in luglio.

Come si legge nella relazione della Commissione "le prime indagini, condotte subito dopo il lancio con i dati di volo disponibili, hanno confermato che i sottosistemi del lanciatore hanno reagito agli eventi come previsto e che la causa del guasto è stata un progressivo deterioramento dell'ugello del motore Zefiro 40 (secondo stadio, ndr). Più precisamente, la Commissione ha confermato che la causa è stata un'inaspettata sovraerosione termomeccanica di una parte in carbonio-carbonio (CC) dell'ugello, procurato da Avio in Ucraina (la società è la Youjnoye, ndr). Ulteriori indagini hanno portato alla conclusione che ciò era probabilmente dovuto a un difetto nell'omogeneità del materiale. 

L'anomalia ha anche rivelato che i criteri utilizzati per accettare la parte in carbonio-carbonio non erano sufficienti per dimostrarne l'idoneità al volo. La Commissione ha pertanto concluso che questo specifico materiale CC non può più essere utilizzato per il volo. Nessuna debolezza nel design di Zefiro 40 è stata rivelata. Avio sta implementando una soluzione alternativa immediata per l'ugello di Zefiro 40 con un altro materiale CC, prodotto da ArianeGroup, già in uso per gli ugelli Zefiro 23 e Zefiro 9 di Vega. 

Nel frattempo Arianespace ha aggiornato il programma di lanci per assegnare un volo a uno dei due lanciatori Vega rimanenti con una data di lancio prevista entro la fine dell'estate 2023, prevedendo il prossimo volo di Vega C entro la fine del 2023".

 

Da ricordare che la stessa società ucraina, Youjnoye, fornisce storicamente il motore a propellente liquido Avum per il quarto stadio di Vega e Vega C, motori che si sono sempre rivelati affidabili. In Ucraina la Youjnoye, veterana di produzioni legate all'aerospazio russo e dell'Est, continua a lavorare nello stabilimento di Dnipro (terza città dell'Ucraina, a nord di Zaporizhzhia) nonostante l'aggressione dell'esercito russo. Circostanze non evidenziate dal quotidiano La Tribune, che aveva anticipato gli esiti dell'inchiesta criticando Avio e Esa per aver preferito questo fornitore ad ArianeGroup (Airbus e Safran) che fornisce parti dei motori Zefiro 23 e Zefiro 9 della famiglia dei lanciatori Vega. Critiche che riecheggiano in maniera più pesante oggi sul quotidiano Les Echos che riporta dell'insoddisfazione dell'agenzia spaziale francese (Cnes) con l'Esa per questa situazione. Torna insomma a galla la non sempre lineare alleanza che ha portato al successo dei lanciatori Vega, frutto di accordi a livello europeo ma messi in pratica in gran parte dall'Italia, da Avio a Colleferro, nonostante rallentamenti al programma da parte della Francia. Per rispettare i tempi, anche quelli legati appunto a componenti di carbonio-carbonio non facili da reperire fra gli alleati in Europa, Avio si era rivolto all'Youjnoye con cui ha consolidati rapporti.

Il tema sullo sfondo, enormemente strategico per l'Europa, è quello dell'accesso autonomo allo spazio in cui i rivali (Stati Uniti e Cina, in particolare, presto anche India) galoppano, mentre è in ritardo il lanciatore pesante Ariane 6 (Arianegroup) che pure sfrutta come booster il primo stadio (P120) di Vega C, stadio qualificato con il primo volo del lanciatore il 13 luglio 2022 e non coinvolto minimamente nel fallimento del secondo volo. Quando volerà Ariane 6? Si era detto entro il 2023, ma una data certa non è stata ancora fissata. Entro quest'anno sono invece in programma un volo di Vega, che ha volato per la prima volta nel 2012 infilando una striscia record di 14 lanci riusciti, e uno del fratello maggiore Vega C.  

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«Gli eventuali effetti delle raccomandazioni fornite dalla Iec - rileva ancora Avio - sono attualmente oggetto di analisi e saranno contenuti nei risultati economici del 2022 che saranno approvati dal Consiglio di Amministrazione convocato per il 13 marzo 2023».

Il problema all'origine del fallimento del volo riguarda solo il motore Zefiro 40 e non il lanciatore Vega, che utilizza anche i motori Zefiro 23 e Zefiro 9. Alla luce di questa considerazione, Arianespace «ha deciso di riassegnare una missione a uno dei due lanciatori Vega restanti, con una data di lancio prevista prima della fine dell'estate 2023».

Test e analisi supplementari sui materiali del motore Zefiro 40, una fase di qualifica supplementare per il motore e una serie di azioni relative alla produzione dei lanciatori: sono queste le tre raccomandazioni principali della Commissione d'Inchiesta Indipendente sul fallimento del lancio di Vega C del dicembre 2022. Le raccomandazioni, rileva l'Esa, sono «volte a ripristinare la fiducia nei sistemi di lancio Vega e Vega- C tramite l'adozione di robusti piani di recupero per garantire una ripresa affidabile dei voli e un solido sfruttamento commerciale». La Commissione prevede, in particolare: «Test e analisi supplementari per garantire la solidità della qualifica del materiale C- C alternativo selezionato per lo Zefiro 40, l'implementazione di una fase di qualifica supplementare del motore Zefiro 40 con il materiale C- C alternativo e l'attuazione di una serie di azioni volte a garantire una produzione di lanciatori duratura, affidabile e sostenibile».

Uno sforzo comune per raggiungere «l'obiettivo comune di un robusto sfruttamento del sistema di lancio Vega», a vantaggio dei clienti istituzionali e commerciali che utilizzano il lanciatore europeo: è quanto l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha dichiarato in occasione della presentazione dei risultati della Commissione d'Inchiesta Indipendente.

«La Commissione d'Inchiesta Indipendente rappresenta l'impegno dell'Esa per i più rigorosi standard di sicurezza. Ha formulato una serie di raccomandazioni la cui implementazione dovrebbe garantire un ritorno al volo solido e affidabile del lanciatore Vega-C», ha detto il direttore generale dell'Esa, Josef Aschbacher. «L'Esa - ha proseguito - si impegnerà pienamente, mettendo a frutto le sue competenze ingegneristiche e di gestione di progetto, per sostenere Avio nell'adozione delle azioni necessarie per ristabilire la fiducia nel sistema di lancio». Per Aschbacher «ripristinare l'accesso indipendente allo spazio dell'Europa è la priorità dell'Esa. Sono quindi lieto - ha aggiunto - di poter procedere con le campagne di lancio di Vega mentre prepariamo il ritorno al volo sicuro di Vega C». 

Guarda con ottimismo ai futuri lanci di Vega anche l'amministratore delegato di Arianespace, Stéphane Israel: «Grazie a un intenso lavoro, i membri della Commissione hanno identificato la causa della perdita della missione VV22 e i risultati appresi e proposto le azioni correttive pertinenti». Israel ha rilevato inoltre che «Avio sta già attuando le loro raccomandazioni, con la supervisione di Arianespace e dell'Esa, allo scopo di consentire un ritorno al volo riuscito per Vega C e garantirne l'affidabilità costante».

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