Un sapone pret à porter, pronto all’uso, da usare quando serve. Con un gesto che a volte può salvare la vita quando le condizioni di igiene non sono sufficienti a garantire la sopravvivenza. Per questo l’Unicef ha premiato un prodotto che rientra nei cosiddetti “wearable” ovvero le tecnologie da indossare. Come gli orologi-cellulari, gli occhiali di futuribile generazioni e come questa SoaPen. Che sta appunto per penna sapone, non è un giocattolo e neanche uno scherzo di Carnevale. Tutt’altro. E’ un vero e proprio “presidio socio e sanitario” nel senso letterale dei termini. Perché lavarsi e insaponarsi le mani per i bambini dei paesi più poveri del mondo potrebbe realmente garantir loro un’esistenza al riparo da molte infezioni causate da virus e batteri. Malattie che spesso si potrebbero evitare anche nei paesi ricchi o prevenire senza poi dover ricorrere ai farmaci.
Così il pastello della pulizia si è aggiudicato il premio indetto da Unicef Wearable for Good pari a 15.000 dollari per sviluppare ulteriormente il prodotto. Come funziona? La penna lascia all’interno delle mani una striscia di sapone e i più piccoli, così, in maniera giocosa, disegnando qualcosa, un fiore,il sole o quello che vogliono si ricordano di lavarsi le mani. A crearla un gruppo di giovanissimi industrial design, tre operativi in America e uno in India. Hanno unito le loro idee ed è uscita fuori questa piccola grande invenzione.Per sottolineare l’importanza di questo gesto che deve essere fatto attentamente, seguendo movimenti e regole precise, il nostro Ministero della Salute ha tradotto un opuscolo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per educare tutti, sia piccoli che grandi, a lavarsi bene le mani sempre con acqua e sapone. Si può scaricare dal sito www.salute.gov.it .