Serie A, ecco il piano per giocare senza un nuovo stop

Serie A, ecco il piano per giocare senza un nuovo stop
di Emiliano Bernardini
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Lunedì 11 Maggio 2020, 07:30

Uno slittamento di 24 ore. Il parere del Cts arriverà oggi e con ogni probabilità sarà positivo: sì agli allenamenti di gruppo dal 18. La fase 2 del calcio ci sarà. Come da protocollo. Due settimane di allenamenti e controlli frequenti. Anche se l’effetto Germani (stop per nuovi casi) invita alla massima prudenza. Il numero uno della Figc, Gravina vuole riprendere a giocare ma senza fretta. O meglio senza mettere troppa pressione su chi decide. Una strategia usata all’inizio e che ha finito per essere controproducente. Ora si ragiona un problema alla volta. 

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RITIRO E PARTITE
Quello più grande resta la quarantena. Anche perché potrebbe essere allargata a tutti i contatti ravvicinati della persona trovata positiva. E questo potrebbe decretare un nuovo stop. Stavolta sarebbe la fine. Soprattutto se dovesse essere obbligatoria anche per il campionato. Per gli allenamenti di gruppo c’è meno paura. Il ragionamento che si fa è questo: visto che i giocatori per 2 settimane staranno chiusi nei ritiri non c’è “pericolo” perché è come se fossero già in quarantena. Ma se ci fosse un positivo alla ripresa della stagione? Dovendo giocare 3 gare a settimana come potrebbe una squadre recuperare se per 14 giorni deve stare in isolamento? Ecco allora la soluzione che potrebbe evitare un nuovo stop. Saranno fatti test sierologici prima e dopo la partita. Ma si badi bene non con prelievo venoso che potrebbe comportare problematiche per l’atleta (immaginate un portiere che deve fare due prelievi ogni tre giorni). Ma test capillari ad immunofluorescenza. I controlli sono rapidi (8 minuti la durata di ognuno) e affidabili per sensibilità e specificità. 

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NODO MACCHINARI E MEDICI
Il macchinario, tra le sue funzioni, prevede il referto stampato e la condivisione dei risultati in un database, consentendo agli addetti ai lavori, nel pieno rispetto della privacy, di controllare lo stato di salute dei singoli giocatori, ad esempio, prima di una partita. Così un medico esterno e super partes potrebbe dare il via libera per entrare in campo in sicurezza. Nei casi sospetti resta l’uso del tampone rapido. In questo modo si ha uno screening di tutti che permette di isolare solo i giocatori contagiati e non tutta la squadra. Sui macchinari però c’è un nodo ancora da sciogliere: devono pagare le squadre o sarà la Lega a fornirli ai club? E poi c’è sempre il problema della responsabilità oggettiva dei medici. La Figc da un lato sta lavorando con un broker assicurativo per trovare una polizza e dall’altro studia una soluzione con l’Inail. 

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LO 0,75% DELLE SCOMMESSE
Cè grande attesa anche per conoscere il testo definitivo del Decreto Rilancio per l’Italia che conterrà le misure economiche per lo sport. C’è il fondo Salva Sport che sarà costituito con lo 0,75% delle scommesse (questa la percentuale dopo un duro scontro). Solo dopo che entrerà in vigore si capirà come verrà suddiviso. Si parla di percentuali sul tipo di scommessa. C’è la cassa integrazione per gli sportivi professionisti con ingaggi fino a 50 mila euro (coinvolgerà 5293 atleti). E poi che c’è il bonus di 600 per i collaboratori sportivi che sarà esteso anche al mese di maggio. 

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DIRITTI TV
Intanto la serie A dopodomani è chiamata a decidere sulla questione spinosa dei diritti tv. L’assemblea convocata d’urgenza si preannuncia agitata. Diversi presidente vogliono mettere in mora Sky per il mancato pagamento della sesta e ultima rata. In aggiunta si voterà la proposta di Cvc per avere così una linea di debito. Insomma il primo passo verso il canale della Lega. Certo farlo con un fondo e non con un partner commerciale è un’altra storia. Significherebbe cedere parte del prodotto calcio al fondo. 

PALESTRE E PISCINE
Con oggi si apre una settimana decisiva per tutto lo sport. Oggi consiglio dei ministri. Mercoledì il ministro Spadafora va a Camera e Senato e il giorno dopo c’è la Giunta Coni straordinaria con Pancalli e Casasco. Dal 18 potrebbe arrivare il via libera anche a piscine, palestre, centri danza e circoli di tutta Italia. Rigide le linee guida da seguire: si arriva già vestiti, sanificazione ad ogni cambio turno e una costante pulizia degli spazi, distanza di almeno un metro tra le persone presenti, percorsi differenziati e uso di mascherine. Via libera ai personal trainer per attività singola all’aperto. 

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