Maradona, ancora guai con la giustizia: «Ha diffamato Equitalia», rinviato a giudizio

Maradona, ancora guai con la giustizia: «Ha diffamato Equitalia», rinviato a giudizio
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Mercoledì 13 Maggio 2015, 15:55 - Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 21:37
Le parole utilizzate da Diego Armando Maradona in alcune interviste furono diffamatorie nei confronti di Equitalia e del suo presidente dell'epoca Attilio Befera.
Ne è convinto il gup di Roma, Chiara Giammarco, che ha rinviato a giudizio l'ex «Pibe de Oro» fissando il processo al 19 luglio del 2016 davanti al giudice monocratico. Con l'ex campionissimo del Napoli è finito a processo, con la stessa accusa, il suo legale Angelo Pisani.

Secondo il pm Nicola Maiorano, Maradona tra «il maggio e il giugno del 2012» ha reso «una serie di dichiarazioni, tra interventi pubblici e interviste a organi di informazioni, in cui affermava ripetutamente di essere vittima di una strumentale persecuzione da parte di Equitalia sulla base di documentazione falsa e di procedure irregolari che lo aveva portato vicino a gesti irreparabili, come accaduto ad altre persone». Una lunga guerra quella del fenomeno argentino con il fisco italiano che era culminata con il plateale «gesto dell'ombrello» che Dieguito fece in diretta tv ospite di una trasmissione di Rai Tre. Nelle scorse settimane è arrivata la decisione della Commissione tributaria che ha, di fatto, assolto dalle accuse l'ex ct della nazionale argentina. «Sono fiero di essere stato denunciato da Equitalia - ha detto Pisani commentando la decisione del giudice - per aver difeso un innocente e senza mai offendere nessuno, prova che la verità fa paura. Siamo stati rinviati a giudizio per diffamazione solo per aver detto la verità. Sarà un onore dimostrare in aula di cosa sono capaci i poteri forti».

Nel procedimento Equitalia si costituirà parte civile attraverso l'avvocato Emilio Ricci e Antonella Follieri. «Il giudice non ha voluto tener conto delle nostre istanze sulla competenza territoriale - affermano gli avvocati Sergio Pisani e Damiano De Rosa, difensori degli imputati -.
Il giudice naturale è quello dove viene stampato il giornale su cui è presente l'intervista. In questo caso Cassino. Abbiamo depositato al giudice la sentenza della Commissione tributaria che scagiona completamente Maradona dalle sue pendenze e quindi le sue dichiarazioni, seppur aspre nei toni, rientrano in un alveo di legittimità».