​Lazio, Felipe Anderson ritrova il posto

Lazio, Felipe Anderson ritrova il posto
di Alberto Abbate
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Mercoledì 3 Gennaio 2018, 07:30
È il primo acquisto di gennaio senza nemmeno dover rompere il salvadanaio. Udite, udite, Andershow è tornato. Ha ricominciato a volare, Felipe ora sogna di tornare subito titolare. Sabato pomeriggio contro la Spal può essere già la sua grande occasione, a San Siro ha dimostrato d’essere pronto. Peccato per il gol mancato, il cinismo non è mai stata la sua migliore arma, però il numero 10 ha confermato che la sua guarigione è completata. E’ in forma, ha i numeri, corsa e una voglia matta. Adesso Inzaghi può davvero rilanciarlo dal primo minuto, Anderson sorride per questo nuovo anno. 

Nel 2017 centoventidue dribbling fra campionato e Coppa senza fermate, poi però quella brusca frenata in estate. Stoppato ai box addirittura da fine luglio in amichevole, una tendinopatia lo ha tormentato quattro mesi. Calvario finito, la sua stagione dunque è appena cominciata, il brasiliano scalpita per la prossima giornata. Difficile però che il tecnico decida di buttarlo dentro immediatamente con Luis Alberto, al massimo lo spagnolo potrebbe osservare un turno di riposo. A San Siro l’ex Liverpool è sembrato sottotono, la rinascita di Felipe potrebbe calzare a pennello. Anche se la verità è che Inzaghi al momento non vede i due insieme sulla trequarti nel 3-4-2-1: un’idea sarebbe quella di far tornare il brasiliano sulla fascia nel 3-5-2 per far convivere la fantasia e garantire comunque un certo equilibrio. Il problema è che Anderson rischierebbe di ritrovare il broncio. 

CAPOVOLGIMENTO 
Sarà una scalata per Felipe riprendersi il posto fisso, ma il 2018 è iniziato con il miglior proposito. L’anno scorso il brasiliano si era più volte lamentato per la posizione arretrata sulla fascia destra, a giugno pensava d’essersela scrollata una volta per tutte di dosso: «In ritiro sono sempre stato provato più avanti e spero di rimanerci», aveva detto qualche settimana fa prima di rientrare. Adesso però dovrà accontentarsi di qualunque ruolo e scampolo pur di giocare. L’esplosione di Luis Alberto non gli lascia possibilità di scelta, non potrà mai più mugugnare come un anno fa col Napoli. La formazione partenopea che, guarda caso, ora ha dimenticato il brasiliano come possibilità sulla fascia e lo ha sostituito nei desideri con lo spagnolo ex Deportivo. Sarri si sarebbe proprio invaghito di Luis Alberto, ma Lotito per questo mercato di gennaio non lascia alcuno spiraglio aperto. 

DICHIARAZIONE 
La fantasia resta a Formello, ben venga che Inzaghi adesso abbia addirittura difficoltà a gestirla. Perché alla Lazio, lì davanti, c’è pure Milinkovic ad affacciarsi. Il terzo centrocampista (dopo Perisic e Pjanic) più costoso della Serie A, secondo Playratings, che lo valuta poco meno di 45 milioni. E pensare che Lotito nemmeno si siederà a tavolino se non per il triplo. Forte anche di questa promessa d’amore: «Sto bene a Roma, voglio portare la Lazio in Champions e non credo che mi muoverò da qui», giura il serbo in patria. Pronto a diventare ancora più grande: «Ho vissuto un grande anno. Ricorderò tutte le cose belle del 2017 e vorrei avere lo stesso successo anche nel 2018. Voglio migliorarmi ancora insieme alla Lazio. Ci sono 4 posti per l’Europa che conta, è una grande sfida». Oltre quella interna a sprazzi di dribbling, assist e magia. 
 
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