IL TOP
Bisognerà insomma riflettere a fine stagione: dopo 5 anni fra ombre e luci è normale che si valuti anche una consensuale separazione,ma questa potrebbe davvero essere la svolta decisiva per Anderson verso la consacrazione. I fischi son tornati ad essere applausi. Mercoledì sera al novantesimo Felipe correva sotto la Fiesole a perdifiato a salvare il risultato.
Incredibile quanto la testa di questo giocatore influenzi il suo rendimento e le sue gambe. Anche lui ha vissuto male gli errori arbitrali a Firenze, eppure ha reagito e dato l’esempio, mai lo si era visto così combattente. In Europa, prima della disfatta di Salisburgo, con 3 gol e 3 assist fra Steaua, Dinamo e Red Bull aveva trascinato la Lazio sino ai quarti di finale.
LO SCORE
Nelle ultime 8 gare di campionato 4 assist e un cioccolatino nell’angolino. All’andata con la Samp il brasiliano era ancora infortunato, soltanto nella terribile gara col Torino sarebbe ritornato. Allora si sentiva dimenticato, un lungo percorso interiore lo ha portato ad essere riconsiderato: «Felipe è l’uomo più in forma in questo momento », la chiosa di Luis Alberto.
IL FUTURO
Forse non soffre nemmeno più il dualismo, Felipe. Parla di continuo del gruppo e del bene della Lazio. Luis Alberto è diventato un alleato, non uno che gli toglie spazio. Non è un caso che entrambi siano finiti sul taccuino blaugrana, nonostante il ds Braida sminuisca un’eventuale trattativa: «Luis Alberto e Anderson sono alcuni dei tanti giocatori che fanno campionati straordinari, ma poi mica li prende tutti il Barcellona ». Per lo meno li attenziona, ma domani il brasiliano dovrà fare tutto da solo nella sua zona. Ad aiutarlo ci sarà Milinkovic, fermo da tempo a quota 9 reti e pronto a raggiungere Felipe in doppia cifra proprio nel 2015. Ironia del destino, l’anno del terzo posto Champions. Allora furono preliminari, in questo caso si andrebbe dritti nell’Europa che conta a godere.
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