Nel primo tempo fioccano le occasioni da gol, con la complicità delle due incerte difese. Il Milan, però, non ha tra i pali Perin. Al 27' l'occasione di Menez assomiglia a un rigore in movimento: a pochi passi dal francese, il portiere rossoblù riesce incredibilmente a bloccare. Diego Lopez lo imita, poco dopo, su Bertolacci ma nulla può, al 32', sull'inserimento di Antonelli sugli sviluppi di un corner. Il Milan non si abbatte ed a testa bassa va alla ricerca del pari. E' ancora Perin decisivo prima su Mexes e poi su Bonaventura. Sui piedi di Perotti, per una colossale topica di Armero, il pallone del 2-0 ma Bonera, alla disperata, salva sulla linea.
Chi si aspetta un Milan d'attacco nella ripresa resta ben presto deluso. Sono i padroni di casa a gestire, a loro piacimento, il vantaggio. Perotti fa letteralmente ammattire la difesa rossonera, possesso palla e velocità di manovra non consentono agli uomini di Inzaghi di ragionare. Honda è un fantasma, si nota solo per una punizione calciata contro la barriera. El Shaarawy reso innocuo dalla riorganizzazione difensiva da Gasperini. Inzaghi li sostituisce con Pazzini, fischiatissimo per i suoi trascorsi blucerchiati, e Niang.
Nell'ultimo quarto d'ora il Genoa rifiata e l'occasione, ghiottissima, capita a Bonaventura, smarcato davanti a Perin a un minuto dal termine. Potente il suo tiro, ma la destinazione è la Gradinata Nord verso cui, invece, corrono al fischio di Tagliavento i giocatori rossoblù per festeggiare vittoria e terzo posto in solitaria.