LA CRESCITA
Vedi il Napoli e poi Danilo. Era evidentemente nel suo destino. L'esordio per nove minuti in A lo scorso 19 gennaio, l'altro ieri sera uno dei migliori in campo in Coppa Italia: «Ma io volevo vincere». Filosofia di chi è nato con la maglia Bandiera e crescerà ancora tanto con la Lazio. Stia attento l'eroe (del 26 maggio) Lulic, Cataldi sembra già un monumento a centrocampo. Ha esordito dall'inizio in questo girone d'andata, ha approfittato dell'infortunio di Senad, non è uscito più: 11 presenze su 11 e due assist.
Anche contro la Fiorentina ci sarà Cataldi, finché Pioli non li separi. Danilo ora vuole ritrovare la sua mattonella (in Primavera e a Crotone fenomenale su punizione) e centrare il gol sfiorato a Sassuolo: «Ci ho provato a farlo, piano piano arriverà anche questo. Il primo autogol lo abbiamo fatto e ce lo siamo levati (ride,ndr)». Già nessuno lo ricorda, perché – sono tutti certi – questo '94 (il terzo più piccolo della rosa) segnerà il futuro biancoceleste. C'è la spinta della Nord e un amore incondizionato e ricambiato. Altro che contratto sino al 2018, Cataldi promette di “Non mollare mai” questa maglia. Romantica apologia di lazialità.