Anelka nella bufera: saluta da neonazista
La «quenelle» preoccupa Israele

Anelka nella bufera: saluta da neonazista La «quenelle» preoccupa Israele
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Domenica 29 Dicembre 2013, 18:21 - Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 14:52
Un gesto non sportivo e non edificante figlio dell'esultanza di un mediocre giocatore di calcio e del suo sostegno alle posizioni antisemite di un impresentabile comico d'oltralpe. Nicolas Anelka, attaccante francese con un passato anche alla Juventus ha festeggiato il suo ritorno al gol nella partita di Premier league inglese tra il West Ham e il suo West Bromwick appoggiando la mano sinistra sul braccio destro disteso, un gesto battezzato «quenelle» che rappresenta una sorta di saluto nazista al contrario inventato dal comico Dieudonnè in occasione delle elezioni europee del 2009 quando presentò una lista di estrema destra antisionista. Come era prevedibile n, nei paesi civili è scoppiata la bufera.



Immediate le polemiche, da un lato e dall'altro della Manica, In Francia, il ministro dello Sport Valerie Fourneyron ha subito stigmatizzato il gesto: «È una provocazione scioccante, deprimente – ha commentato su Twitter - Non c'è posto per l'antisemitismo e l'incitazione all'odio sui campi di calcio». Sul versante inglese è stata invece la Federcalcio a intervenire, aprendo un'inchiesta per determinare se il gesto sia effettivamente qualificabile come insulto antisemita, e meriti quindi una qualche sanzione.



Il Front National, partito simbolo dell'estrema destra transalpina, si è subito schierato a difesa dell'umorista, ma lo squallore più profondo appartiene certo allo stesso Anelka che ha spiegato come il gesto sarebbe stato un messaggio di sostegno «al mio amico Dieudonnè», tornato al centro della polemica politica in Francia dopo che il ministro dell'Interno Manuel Valls ha annunciato l'intenzione di vietare i suoi spettacoli.



Ferme le reazioni, cominciando da quelle del mondo islamico. La Grande Moschea di Parigi, in una nota firmata dal rettore Dalis Boubakeur, critica il «gesto ambiguo» del calciatore, «ibrido tra un saluto nazista e un gestaccio invertito», e condanna «energicamente qualsiasi atto o dichiarazione a carattere antisemita o razzista nel mondo sportivo». Parole di dura critica sono giunte anche dall'Unione degli studenti ebraici di Francia, che accusano Anelka di «vigliaccheria», sottolineando che «molte delle persone che fanno il gesto della quenelle non ammettono il loro antisemitismo».



L'eco sulla stampa israeliana è stata, come ipotizzabile, il massimo possibile. «Un omaggio del calciatore al comico antisemita» spiega Maariv, «Anelka nella bufera» rincara Yediot Ahronot, secondo cui l'attaccante - convertito all'Islam - avrebbe di fatto adottato un gesto «neo-nazista».



Gli esperti israeliani di monitoraggio dell'antisemitismo sono rimasti costernati nel constatare la rapidità con cui negli ultimi mesi la 'quenellè si va diffondendo sul web e nella reti sociali, e anche con slogan disegnati sulle banconote. Col passare del tempo, viene fatto notare, è emerso il carattere latentemente antiebraico attribuitogli dai suoi appassionati: una sorta di omaggio al saluto nazistà. Per le loro fotografie spesso gli autori della 'quenellè scelgono per scherno uno sfondo spiccatamente ebraico: la facciata di una sinagoga; l'ingresso del campo di sterminio di Auschwitz; vie dedicate ad ebrei. In alcuni casi turisti hanno esibito la quenelle perfino in Israele.
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