L'Acea, autooretrocessasi dalla serie A alla A2 per volere della società, adesso si trova davvero in bilico, con il terrore di una retrocessione in serie B. Per il basket capitolino è davvero un colpo pesante, ma che la stagione non sarebbe stata positiva si era intuito assai presto, con l'allestimento di una squadra non di qualità, con giocatori scelti all'ultimo momento con un mercato che non offriva molto.
Copo durissimo per Roma ma anche per il movimento che perde una piazza importante. La speranza è quella di rifondare in fretta il club ma con basi solide e con una società che sappia davvero trovare non solo le risorse ma la voglia di un rilancio.
Adesso si parte da zero: Attilio Caja, che più volte aveva chiesto un intervento sul mercato per rinforzare la squadra senza ricevere risposta, andrà via. Roma non merita questo trattamento: meglio chiudere in fretta senza sognare e neppure promettere un rilancio. E' impossibile: si illudono inutilmente gli appassionati.
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