Tour l'azzurro Cimolai primo italiano a partire oggi:«Non è più una festa, paura per l'arrivo a Parigi»

Tour l'azzurro Cimolai primo italiano a partire oggi:«Non è più una festa, paura per l'arrivo a Parigi»
di Francesca Monzone
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Venerdì 15 Luglio 2016, 12:43 - Ultimo aggiornamento: 12:50


Davide Cimolai corridore e pistard italiano che gareggia con i colori della Lampre Merida, unica squadra italiana del circuito World Tour. Questa mattina è stato il primo corridore azzurro a partire nella cronometro individuale con il via da Bourg Saint Andeol e tra i primissimi a partire dopo che gli organizzatori avevano decidono di non annullare la tappa inseguito al l'attentato di ieri sera a Nizza.
Davide, quando ha saputo dell'attentato a Nizza?
" Ieri sera dopo cena dal nostro massaggiatore e mi sono subito collegato ad internet perché non riuscivo a credere a quanto accaduto e ho cercato immediatamente informazioni".
Questa mattina era in dubbio la partenza della corsa, poi gli organizzatori hanno deciso di correre. Come si vivono questi momenti d'attesa?
"A noi corridori non avevano fatto sapere nulla. Probabilmente per non alzare la tensione. Eravamo tranquilli e sapevamo che avremmo corso normalmente. È un bene che gli atleti vengano lasciati tranquilli e che non circolino queste voci prima di una gara".
Questa mattina lei è stato il nono corridore a prendere il via e il primo degli italiani. Che clima c'era alla partenza?
"Il Tour de France è una festa per tutti sempre e oggi per la prima volta sul volto di tutti non c'era quell'allegria e spensieratezza che ha sempre caratterizzato questa corsa. Si vedeva che era successo qualcosa di grave e c'era molto silenzio in segno di rispetto".
Voi corridori vi sentite al sicuro o avete paura per la vostra incolumità?
"Il Tour de France è una grande organizzazione e devo dire che la sicurezza è molto alta. Se così non fosse non avrei corso. Poi è logico che la paura può esserci perché chi commette questi atti è imprevedibile e la paura maggiore è per l'arrivo a Parigi".
Ci spieghi meglio.
"Anche prima di arrivare in Francia e quando si sentivano le prime notizie di attentati, Parigi è sempre stato un po' il mio pensiero. Sugli Champs-Élysées l'ultimo giorno di Tour la folla è ovunque, si supera forse il milione di persone. Sappiamo che per quel giorno la sicurezza sarà raddoppiata ma la paura dopo questi fatti rimane".

 

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