Sport e Salute: assegnati i 280 milioni, 25 sono per il sociale

Il ministro Vincenzo Spadafora
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Venerdì 6 Dicembre 2019, 18:10 - Ultimo aggiornamento: 20:27
Più soldi allo sport di base, privilegi per le fasce a basso reddito, ai giovani e agli over 64, ma salvaguardando le federazioni già al lavoro in vista di Tokyo 2020: ha una valenza soprattutto di carattere sociale la prima assegnazione di contributi da parte di Sport e Salute dell'era della riforma, quella che ha fatto nascere la nuova società sottraendo al Coni il ruolo di ente erogatore. Un 'tesorettò di 280 milioni - deliberato oggi dal cda presieduto da Rocco Sabelli - che la nuova Spa distribuirà per il 2020 alle organizzazioni sportive, sulla base dell'assegnazione dei contributi pubblici previsti dalla legge 145 del 2018. Per la prima volta, sottolinea Sport e Salute, in linea con gli indirizzi del Ministro dello Sport, Spadafora, nell'assegnazione annuale trova spazio la funzione sociale dello sport. Le risorse assegnate oggi vanno a sommarsi ai 60 milioni di contributi aggiuntivi (che portano il totale a 340 milioni) decisi lo scorso 18 ottobre. Della tranche odierna, 25 milioni vanno allo sport sociale: ovvero 7 ai progetti scolastici e circa 18 (all'interno dei restanti 273, in quota parte per ciascun organismo) alle iniziative rientranti in «Sport di tutti», il programma mirato a diffondere lo sport e gli stili di vita sani in tutte le fasce della popolazione.

Nel dettagli, la suddivisione delle risorse, anche in considerazione dell'anno olimpico, ha mantenuto la ripartizione tra federazioni nazionali (91,5%) e altri organismi sportivi (8,5%) adottata negli ultimi tre anni. «Tra i fondi varati il 18 ottobre e quelli deliberati oggi - ha detto Sabelli in conferenza stampa - nel giro di un mese e mezzo sono stati assegnati 340 milioni al mondo dello sport», di cui circa 40 destinati ad iniziative di inclusione sociale. Questo «grazie alla legge che è stata fatta, legata alla capacità di autofinanziamento. Significa il 20-21% in più rispetto alle risorse dello scorso anno». Alle federazioni sportive andranno 249,8 milioni. «L'assegnazione dell'intera somma è basata esclusivamente su criteri oggettivi e misurabili - ha spiegato Sabelli - con un'applicazione integrale del modello algoritmico elaborato dalle Federazioni e l'eliminazione di ogni elemento di discrezionalità. Nel metodo, l'ulteriore novità è rappresentata dall'inclusione nel calcolo del modello algoritmico di tutti i contributi che venivano a vario titolo riconosciuti, al di fuori dello stesso, alle Federazioni sportive». Tale scelta, ha aggiunto Sabelli, «risponde ad un più stringente criterio di efficienza complessiva del sistema perché non è a "copertura costi" ma "a premio" dei risultati sportivi, ottenuti in rapporto alle risorse totali impiegate ed ai relativi costi e riconosce alle Federazioni la completa autonomia gestionale e la conseguente piena assunzione di responsabilità.
Agli altri organismi sportivi andranno 23,2 milioni. Per le discipline sportive associate (3,8 milioni) si è adottato lo stesso criterio 2019, introducendo un vincolo di destinazione, pari al 5% delle risorse assegnate, alle iniziative di "Sport di Tutti". Agli Enti di Promozione Sportiva vanno 15,6 milioni e «si ritiene di poter allocare una quota pari al 70% sulla base della media delle risorse ricevute da ciascun ente negli ultimi cinque anni e di destinare successivamente una quota pari al 30% delle risorse assegnate alle iniziative di »Sport di Tutti«. Per i Gruppi Sportivi civili e militari (3,2 milioni), le risorse sono in linea con gli esercizi precedenti, ma con crescente


Questi in sintesi i contributi della prossima stagione 2020, quella che porterà alle Olimpiadi di Tokyo. A prendersi la fetta di torta più grande, è la Federcalcio (Figc) che avrà a disposizione ancora 36 milioni di euro, per la precisione 36,2. LA TOP 10 - Subito dopo il calcio, delle 40 federazioni che rientrano nel perimetro base secondo quanto deliberato oggi dal cda di Sport e Salute, segue la Federazione italiana nuoto (Fin) con 13,4 milioni. La terza federazione sul podio dei contributi è la Federvolley (Fipav), con 11,8 milioni di euro. Seguono la Federazione italiana atletica leggera (11 milioni), la Federazione italiana sport invernali (10,8), la Federciclismo (9,6), la Federbasket (8,9) e la Federazione italiana tennis (8,8). Chiudono la top 10 Federazione judo lotta karate arti marziali e Federsci
SOTTO I DUE MILIONI - Per Federazione italiana Danza Sportiva (1,9), Federazione italiana Motonautica (1,9), FederSquash (1,2) e Federazione italiana Armi sportive da caccia (1,1).
LE 'FUORI PERIMETRÒ - Come rivelato dal presidente e ad di Sport e Salute, Rocco Sabelli, dallo schema base sono state estromesse quattro federazioni che per la loro specificità sono state considerate «fuori perimetro» e hanno ricevuto nel complesso circa 6,6 milioni di euro, spartiti secondo quanto segue: Federazione medico-sportiva italiana (2,6), Federazione Italiana Cronometristi (1,5), Aero Club d'Italia (1,3) e Automobile Club d'Italia (1,1).
 IL SOCIALE - Venticinque milioni vanno allo sport sociale: 7 ai progetti scolastici e circa 18 (all'interno dei restanti 273, in quota parte per ciascun organismo) alle iniziative rientranti in «Sport di tutti», il programma mirato a diffondere lo sport e gli stili di vita sani in tutte le fasce della popolazione. Sarà il ventaglio delle iniziative anche federali ispirate al sociale che verranno condivise da Sport e salute.
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