guadagnare qualcosa su Yates sono stati lo sloveno Tadej Pogacar e il francese Romain Bardet, tra i più attivi nel finale di tappa. Sul Port de Bales ha perso presto contatto Pinaut, che non è più riuscito a rientrare e deve dire addio al sogno maglia gialla. Stessa sorte per Fabio Aru, entrato in crisi sulle stesse rampe e arrivato al traguardo con fortissimo ritardo. Sul Col di Peyresourde, poco prima dell'arrivo, è apparso vulnerabile il vincitore 2019, il colombiano Egan Bernal, mentre lo sloveno Primoz Roglic, il più a suo agio sulle salite con il colombiano Nairo Quintana, non ha insistito nel possibile attacco a Yates.
Sotto gli occhi del primo ministro Jean Castex, Peters ha chiuso con 47" di vantaggio sul lettone Toms Skujins e sullo spagnolo Carlos Verona, riportando il primo successo in carriera al Tour. È rimasto fuori dal podio il russo Ilnur Zakarin, che aveva provato fino all'ultimo a tener testa a Peters ma si è "perso" nella discesa finale. Nel gruppo dei migliori, Pogacar ha attaccato tre volte nell'ultima salita, mentre Roglic, che resta vicinissimo a Yates (3"), si è accontentato di neutralizzare un'azione di Quintana vicino alla cima del
Peyresourde. Nel corso della tappa il campione italiano ed europeo Nizzolo è arrivato a fare i conti con le cadute dei giorni, decidendo di ritirarsi, così come un altro componente della pattuglia italiana, Diego Rosa.
Domani la nona tappa prevede un percorso di 153 chilometri sempre di montagna, da Pau a Laruns, con due salite di prima categoria, Hourcere e Marie-Blanque.
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