Valery Gergiev dirige “Simon Boccanegra” nel risorto Galli di Rimini

Il direttore d'orchestra Valery Gergiev
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Domenica 9 Dicembre 2018, 17:51
Il terzo appuntamento delle manifestazioni inaugurali del risorto Teatro Galli di Rimini - rinato dopo un lungo restauro che ha suturato le ferite lasciate dalla Seconda Guerra Mondiale - porterà in scena nella città romagnola, lunedì 10 e martedì 11 dicembre una delle opere più intense di Giuseppe Verdi, Simon Boccanegra. Per l'occasione, lunedì siederà, nella sala Polettiana, il predidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Dopo un allestimento semiscenico,
La Cenerentola con Cecilia Bartoli e la danza con Roberto Bolle and Friends e Svetlana Zakharova, dopo 75 anni da quell'ultima Madama Butterfly del 1943, il teatro riminese torna ad ospitare un'opera lirica nella sua interezza e lo fa con un allestimento di prestigio proveniente dal Teatro Mariinsky di San Pietroburgo che sposterà le sue masse artistiche, solisti, coro e orchestra, nella città romagnola.

Anche in questa occasione, come avvenuto per
La Cenerentola verrà allestito un maxi-schermo all'esterno del teatro per permetterne la visione ad un maggior numero di appassionati.

L'opera sarà affidata alla bacchetta di Valery Gergiev, tra i più apprezzati direttori a livello internazionale, ospite abituale a Rimini della Sagra Malatestiana e raffinato interprete verdiano.

Vista la vicinanza delle due rappresentazioni, è stato previsto un doppio cast che per le parti principali prevede l'alternanza fra i baritoni Vladislav Sulimsky e Roman Burdenko (Simone), i soprani Tatiana Serjan e Irina Churilova (Amelia), i bassi Mikhail Petrenko e Stanislav Trofimov ad affrontare la figura di Jacopo Fiesco e i tenori Otar Jorjikia e Najmiddin Mavlyanov per Gabriele Adorno. Il coro è preparato da Andrey Petrenko.

Lo spettacolo, frutto di una coproduzione internazionale con i teatri La Fenice di Venezia e il Carlo Felice di Genova, è firmato dal regista Andrea De Rosa, con i costumi di Alessandro Lai e le luci e i video di Pasquale Mari, un allestimento che mira ad esaltare la presenza reale e immaginaria del mare, un elemento imprescindibile del capolavoro verdiano.
Il compositore bussetano ambientò infatti le vicende del corsaro
Simon Boccanegra a Genova, città marinara della quale venne eletto doge.

L'opera, su libretto del fido Francesco Maria Piave, risale al 1857, ma visti gli scarsi esiti iniziali Verdi, che la definì «un tavolo zoppo», ci rimise mano e nel 1881, grazie anche al nuovo libretto rivisitato da Arrigo Boito, debuttò al Teatro alla Scala salutata da un caloroso successo. 
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