"Eduardo per iNuovi" al Teatro Niccolini di Firenze: omaggio a De Filippo e i suoi 18 anni

"Eduardo per iNuovi" al Teatro Niccolini di Firenze: omaggio a De Filippo e i suoi 18 anni
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Lunedì 1 Ottobre 2018, 15:10
Dal 2 al 7 ottobre “iNuovi”, i diplomati della Scuola per Attori "Orazio Costa", debutteranno al Teatro Niccolini di Firenze in prima nazionale, con “Eduardo per iNuovi”, un omaggio a Eduardo De Filippo che proprio cent’anni fa compiva 18 anni.

Sul palco, diretti da Gianfelice Imparato, i giovani attori Francesco Grossi, Filippo Lai, Athos Leonardi, Claudia Ludovica Marino, Luca Pedron, Laura Pinato, Nadia Saragoni, Erica Trinchera, Lorenzo Volpe mettono in scena quattro atti brevi di Eduardo De Filippo: Pericolosamente, I morti non fanno paura, Amicizia, Uomo e galantuomo.
 
Il repertorio comico di Eduardo, tra situazioni grottesche e drammatiche, viene presentato con traduzione in italiano dal dialetto napoletano, per rendere chiaro che i meccanismi della drammaturgia comica, di cui De Filippo aveva grande conoscenza, sono universali.

«Tempo fa, osservando alcuni programmi televisivi dedicati alla comicità, consideravo che questo genere, nobilissimo nelle sue radici, si era degradato fino ad essere riconosciuto quasi esclusivamente nella declinazione che ne danno i sedicenti comici, i quali riducono il tutto a battutine e barzellette tenute insieme da un pretestuoso fil rouge. L’esecuzione di questo misero repertorio è condita da smorfie ridicole, voci assurde, costumi improbabili, urla e quant’altro serva per suscitare un immediato quanto vuoto divertimento. Anche il cinema è stato contaminato da questo sub-genere e il nome di commedia viene dato a molti film che commedie non sono. Consideravo, in sintesi, che la comicità derivante da una drammaturgia è sempre meno praticata e, ai più giovani, sempre più sconosciuta. Ritenevo che ci fosse bisogno di divulgare, tra i giovani che si avvicinano all’arte del Teatro, la comicità che nasce da una sapiente drammaturgia. Di far conoscere la ‘grammatica’ di questo genere, i suoi meccanismi, e, perché no, la sua poesia».

 
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