Ancora un ribaltamento, ancora un capovolgimento questa volta non tra il dietro e fuori le quinte, ma tra il pubblico e i protagonisti. Ad accogliere il pubblico in platea c'è un'altra platea sul palco del Vittoria, dove arrivano alla spicciolata proprio tutti: il pubblico della prima fila sempre attento, quello educando delle scuole, fino a quello più scanzonato e disinteressato degli abbonati in ultima fila, a cui in fondo poco importa di ciò che va in scena. E così come uno specchio, il palco riflette la realtà, mostrando gli uni che rappresentano gli altri e viceversa, dando luce alla loro quotidianità con tutta l'ironica mediocrità che ne consegue. La semplicità sotto i riflettori, in un testo non facile da raccontare, ma che Strabioli guida pregevolmente insieme all'elegante ironia di Orsetta De Rossi e dei colleghi di palco.
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