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Automaticamente, questo, è addirittura diventato l'album più diffuso della storia, con i 500 milioni di utenti di iTunes che se lo sono ritrovato sulla loro piattaforma (Billboard, la bibbia delle classifiche musicali, ha già fatto sapere che non lo includerà nelle charts, considerandolo fuori categoria).
Insomma, un colpo gobbo. Con la sorpresa di martedì, infatti, gli U2 hanno portato alle estreme conseguenze quello che già altri colleghi avevano accennato. Per esempio i Radiohead con “In rainbows”, pubblicato a offerta libera nel 2007. Beyoncè, l'anno scorso, ha lanciato a sorpresa il suo nuovo disco su iTunes (a pagamento). Un anno fa è tornato sulle scene dopo un decennio David Bowie lanciando gratuitamente in streaming “The next day ”su iTunes per qualche giorno e, così ha fatto a marzo scorso Shakira, ma su Spotify.
Nessun regalo
Stavolta le cose sono andate oltre, il disco si è donato completamente al mezzo e per un lungo periodo, fino all'uscita effettiva del 13 ottobre, consegnandosi al ruolo di oggetto di marketing, considerando automaticamente superflui i guadagni che verranno dalle vendite. «Le classifiche non hanno più senso. La vecchia industria musicale ha toccato il suo punto più basso. Oggi conta quanto sei ascoltato non quanto vendi» ha detto Bono a “Time magazine”, precisando che “Songs of innocence” non è stato regalato: «Siamo stati pagati, non credo nella musica gratis».
Proclami a parte, Bono e soci dovranno fare i conti anche con un album che non soddisferà tutti: le 10 canzoni sono pezzi costruiti in laboratorio, dove l'ispirazione e la sanguigna passionalità della band irlandese evaporano. Restano ovviamente il mestiere, la professionalità. Canzoni ben scritte (da un omaggio a Joey Ramone, con “The miracle”, a uno alla mamma di Bono, morta quando lui aveva 14 anni, con “Iris”. Solo qualcuna (per esempio “Sleep like a baby tonight ”o “Raised by wolves”) superiore alla media. Ma la storia non finisce qui. Bono ha annunciato che presto uscirà un secondo album, “Songs of experience”, ispirato dal poeta inglese William Blake (autore del poema “Songs of innocence and of experience”), curiosamente già usato dalla band italiana degli Isis, nata da una scissione dei New Trolls.
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