Raiz a sorpresa sui migranti: «Sì all'accoglienza, ma con controlli: non mi piace avere accoltellatori sotto casa»

Raiz a sorpresa sui migranti: «Sì all'accoglienza, ma con controlli: non mi piace avere accoltellatori sotto casa»
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Mercoledì 14 Ottobre 2015, 18:42 - Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 00:52

«Pensare di poter accogliere tutti senza selezione è impossibile. Anche perché non mi piacerebbe avere accoltellatori sotto casa». E' una delle frasi della lunga intervista che il cantante partenopeo Raiz ha rilasciato ai microfoni di Radio Club 91 nel programma Confusi e Felici con Janpa Serino e Marta Marandola. Un'intervista lunga i cui estratti hanno fatto esplodere una polemica in Rete, soprattutto perché diffusa parzialmente. Come un'altra frase sull'immigrazione: «I migranti? L'Europa è un contenitore enorme ma limitato. Se tutto il mondo volesse venire qui, dovremmo andar via noi».

Poi si sbilancia anche sull'amore: «E' il sentimento più banale che ci accomuna tutti.

Le donne lasciano gli uomini no, ma solo per pigrizia. La paura di restare senza qualcuno affianco ci induce ad accelerare il fallimento, a crostruire la propria infelicità a volte. I rapporti umani sono al primo posto. Rinunciare a qualche cosa. Io nel mio piccolo qualche rinuncia l'ho fatta. Dico no al lavoro per stare con mia moglie. Le persone si fanno l'amante se trascurate».

E sulla musica: «Il napoletano è bello da tenere in bocca. Scrivere in napoletano non è una scelta campanilistica per mostrare la propria identità ma è piacevole da cantare. L'italiano non funziona. Lo dicono anche i rapper. Gira sul beat, è come l'inglese. E' una lingua non canonizzata. Trattiamo il napoletano come gli afroamericani trattano l'inglese. Cerco di rendere sul pentagramma gli approcci meticci per dimostrare che tutto il mondo è paese, una faccia e una razza».

E infine non risparmia neppure il calcio Napoli: «Sono stato un grande fan di Benitez. Diffidente verso Sarri, ora mi sono ricreduto. Faccio mea culpa».

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