Il palco vuoto. Il pubblico che rumoreggia per chiamare la band. Poi, recitate da una voce fuori campo, alcune "fake news", in un divertito riferimento all'ultimo album, Fake News appunto: «Il concerto è stato annullato, la band ha avuto un incidente con il furgone». «È stata rubata la strumentazione». E mentre gli spettatori giocano tra loro a inventare altre notizie, si sentono le prime note. «Voglio volare leggero pensando che è un gioco», il leader Riccardo Zanotti canta Zen sotto una scalinata, la band suona due metri più in alto di lui.
Spiazzante, scenografico, spettacolare, si è aperto così ieri sera il concerto, sold out 60mila i biglietti venduti - dei Pinguini Tattici Nucleari all'Olimpico.
LE CANZONI
Eccoli allora i Giovani wannabe che cantano - è il secondo brano in scaletta «Portami dove vuoi, basta sia lontano da me», ma ora conducono il gioco. Il meccanismo è quello di un grande show: due ore di musica, 24 canzoni, tra momenti di puro intrattenimento tutti in piedi sugli spalti e altri più commoventi. «Abbiamo una scaletta rodata», aveva annunciato Zanotti. «Ci sono canzoni prese da tutti gli album, abbiamo avuto molteplici audience nel corso degli anni, sono anche cambiate perché si è passati dal rock-metal, all'indie al pop, un po' meno mainstream e di conseguenza è bello perché sfaccettato questo pubblico, e la scaletta lo dimostra».
Senza vanità e capricci della fama, il live diventa una sorta di festa, dove si balla, si canta, si salta, e ci si fa trasportare in realtà parallele, tra video, fuochi d'artificio, fiamme. Ecco Tetris. Poi, Hold On, con l'invito (raccolto) al pubblico per un tatuaggio da lasciarsi fare da un professionista sul palco. Tanti i candidati, desiderosi di avere una frase della canzone sulla pelle: una la fortunata, Valeria, presentata come fan storica.
Tra i successi, Bergamo, scritta durante la pandemia per la loro città. Per Coca Zero lo schermo si anima con l'immagine del gatto nero sulla cover del singolo che gioca con un mappamondo. Al microfono Zanotti lascia spazio anche agli altri membri della band. Perché le storie da raccontare sono tante. Si cambiano i ruoli, si conquista il primo piano, si ritorna un passo indietro. La messinscena è articolata. In Lake Washington Boulevard, l'omaggio è a Kurt Cobain e il brano si chiude con il rumore di uno sparo, Zanotti a terra, che poi racconta il "non essere".
Dalla corsa tra hit si passa all'atmosfera più intima di Giulia, cantata intorno a una tavola. Anche Scatole e Cena di Classe volano via in acustico. Poi si torna a fantasticare, con Irene, Dentista Croazia, Antartide, con lo schermo che si ghiaccia, Freddie. Nel mezzo, la sorpresa di Zanotti che, con la chitarra, intona l'inizio di Notte prima degli esami di Antonello Venditti e poi Stage Diving.