In un momento come questo la cosa è non avere paura del futuro, comunque sia. E fare quelle operazioni che sono di grande coraggio, come mettere al mondo un figlio», diceva Lucio Dalla nel 1983 in un’intervista, rispondendo a chi gli chiedeva di spiegare il significato di Futura. Quella canzone l’aveva scritta nel 1979, a Berlino, seduto su una panchina davanti al famoso muro, simbolo della GuerraFredda: i russi da un lato, gli americani dall’altro,e in mezzo una bambina che deve nascere. Era l’1 marzo 2012 quando il cantautore bolognese venne stroncato a da un infarto in un hotel di Montreux, in Svizzera, dove la sera precedente si era esibito sul palco di uno dei festival jazz più importanti del mondo (per lui, che eranato jazzista, era una laurea honoris causa): aveva 68 anni, tre giorni dopo sarebbe stato il suo compleanno.
I SUCCESSI
Fa riflettere che il decimo anniversario della sua morte ricorra proprio in questo preciso momento storico, in cui il mondo sembra fatto davvero di vetro e che possa cadere a pezzi «come un vecchio presepio».
Morto Paolo Pagani, titolare dell'osteria di Bologna amata da Dalla e Guccini
LA RASSEGNA
Fuori dalla tv, a Sorrento il 4 marzo sarà inaugurata una rassegna,I colori di Lucio (sostenuta dalla fondazione Lucio Dalla), tutta dedicata al cantautore, che nell’’86 nella suite dell’Hotel Excelsior Vittoria, dove aveva trascorso i suoi ultimi mesi di vita il tenore, scrisse Caruso.Sierarifugiato lìdopoche lasua imbarcazione, Catarro, aveva avutoun’avarianelgolfodiSorrento.A proposito di barche: Brilla&Billy, lo yacht che Dalla aveva acquistato nel 2004 (oggi di proprietà di Gianni Gargano), è ormeggiato nel porto di Formia e sarà visitabile il 4 marzo dalle ore 16 – in occasionedi quello che sarebbe stato il suo 79esimo compleanno –per iniziativa dell’Assonautica,che farà risuonare anche i suoi successi. A Bologna, sempre il 4 marzo, sarà inaugurata lamostra Lucio Dalla – Anche se il tempo passa, che poi dal 22 settembre si trasferirà all’Ara Pacis di Roma (e poi nel 2023 arriverà anche a Napoli e a Milano): è frutto di una lunga ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta,che documentano l’intero percorso umano e artistico del cantautore. Il tempo passa, ma Lucioresta.