Dj, sound designer, voci clonate dall'intelligenza artificiale e alghe sonore: alla Biennale di Musica di Venezia arrivano i compositori “nerd”

La compositrice romana Lucia Ronchetti apre le porte della Biennale di Musica Contemporanea alla generazione di internet e ai suoni elettronici nell’era digitale: dal 16 al 30 ottobre i pionieri del passato (Subotnik), poi Henke, Zorn e i producer di nuove tendenze, Leone d'Oro a Brian Eno

Brian Eno riceverà il Leone d'Oro alla Biennale di Musica Contemporanea 2023
di Simona Antonucci
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Sabato 7 Ottobre 2023, 10:00

Dj, sound designer, voci clonate dall’intelligenza artificiale, concerti fino alle 2 di notte, da ascoltare in piedi, entrando e uscendo dalla sala, duetti tra computer e campane veneziane, altoparlanti subotonici e violini, passeggiate acustiche. La compositrice romana Lucia Ronchetti apre le porte della Biennale di Musica Contemporanea alla generazione di internet e ai suoni elettronici nell’era digitale. Per la sua terza edizione da direttrice del Festival, trasforma la Laguna in un laboratorio per compositori nerd. A partire dai grandi pionieri del passato (il novantenne Morton Subotnik), al creatore di affreschi sonori elettronici Brian Eno (Leone d’Oro 2023) e ai producer di nuove tendenze come il collettivo di Manchester degli Autechre, autori di colonne sonore come Nicolas Becker (Sound of Metal) e poi Robert Henke, John Zorn.

LA CURATRICE

«Una Biennale», dice Ronchetti, «ha l’obbligo di presentare un resoconto della situazione creativa mondiale.

Anche per scoprire che i dj fanno lavori di complessità estrema, con vinili o macchine molto sofisticate, con frammenti di musiche del passato, rimontate istantaneamente attraverso codici diversi. L’elettronica oggi è molto popolare e ribolle». Micro-Music, questo il titolo della 67esima edizione del Festival Internazionale di Musica Contemporanea che si svolgerà a Venezia dal 16 al 30 ottobre, accoglierà uno spaccato delle nuove tendenze della performance elettronica.

Si parte Morton Subotnick, a 90 anni in piena attività, e un omaggio a Maryanne Amacher, scomparsa nel 2009, il 16 alle 20 all’Arsenale. Il 17 il buongiorno nella Chiesa di San Trovaso (ore 17) con i Fiori Musicali di Frescobaldi per organo. «È il primo strumento ideato per l’amplificazione e la diffusione del suono, è il padre dell’elettronica», dice Ronchetti introducendo il ciclo di musica per organo, tra sperimentatori di ieri e di oggi: dai Gabrieli e Frescobaldi a Kali Malone, John Zorn, Wolfgang Mitterer, nelle chiese veneziane di San Trovaso, San Salvador, San Pietro in Castello, con i loro antichissimi strumenti.

IL CAMPANILE VIRTUALE

Protagoniste anche le campane veneziane con Marcus Schmickler, autore di Glockenbuch IV, in un duetto sonoro con computer, che trasformerà il Teatro alle Tese (il 24 alle 20), in un enorme campanile virtuale. L’ingegnere compositore Robert Henke tra i creatori del software Ableton Live, porta la sua performance audiovisiva incentrata sull’utilizzo di quattro computer Commodore cbm8032 il 17 (ore 20), tra i velluti del Teatro Malibran. Dalle 20 alle 2 di notte, del 20 ottobre, il collettivo Sonics Acts di Amsterdam occupa invece l’Arsenale: «Performance con una libertà di ascolto estrema. Il pubblico può sentirne anche solo un frammento. Spesso siamo imprigionati dai concerti e l’età della prigionia deve finire», continua la curatrice.

LEONI D'ORO E D'ARGENTO

Il 21 è la giornata di Brian Eno, leggenda della tecnologia applicata al suono digitale, che presenterà alla Fenice in prima assoluta il suo Ships. E il 22 riceverà il Leone d’Oro: “per la sua ricerca sulla qualità, la bellezza e la diffusione del suono digitale e la sua concezione dello spazio acustico come strumento compositivo”. Il genio informatico, destinatario del Leone d’argento, Miller Puckette, che ha creato i programmi di scrittura Max/Msp e Pure Data, alla base della maggior parte delle opere elettroniche di ogni genere, dà appuntamento ai fans il 18 al teatro Tese dei Soppalchi (ore 20), mentre la cerimonia di consegna del riconoscimento è il 19 mattina alle 12.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Il 22 sera (Teatro delle Tese) l’oratorio per voci create dall’intelligenza artificiale di Brigitta Muntendorf. Tra gli appuntamenti cult, John Zorn (al Conservatorio Benedetto Marcello alle 18) e il suo Hermetic Organ. Molte anche le installazioni visibili per tutta la durata del Festival: in Sounds of Venice, Andrea Liberovici e Paolo Zavagna invitano il pubblico a una passeggiata acustica attraverso le voci passate e presenti di Venezia, mentre Love Numbers di Anthea Caddy e Marcin Pietruszewski è un’installazione plurifonica nella fortezza storica di Forte Marghera, con quattro altoparlanti parabolici capaci di proiettare raggi sonori fino a tre chilometri di distanza con un diametro di 60 cm. Infine i 10 artisti selezionati per Biennale College Musica. Scelti da una rosa di 276 candidati e provenienti da 8 nazioni, i giovani artisti presenteranno progetti inediti che spaziano dalla bio-arte, con le alghe sonore di Alberto Anhaus, a ChatGPT, usata da David Schongo nel suo cine-concerto Interviews of Silence: Tribune Congo Mapping.

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