La carriera di
Satoshi Tomiie inizia per caso, quando un brand di cosmetici di Tokyo gli chiede di comporre un brano promozionale. «Ti va di lavorare con Frankie Knuckles?», ovvero il “padrino” della musica house. Con lui firmerà “Tears”, che in molti considerano una pietra miliare della musica house e che lo ha portato a diventare un membro dell’acclamata etichetta discografica Def Mix. Oggi, il produttore giapponese può considerarsi uno dei pochi ad essere stato capace di affermarsi anche nel panorama americano ed europeo della musica house ed elettronica. Fondatore dell’etichetta Saw Recordings, a New York, ha ripetutamente toccato le vette delle classifiche mondiali, suona regolarmente nei migliori locali americani, giapponesi ed europei (vive tra la Grande Mela e Parigi). Sabato sarà a Roma ospite del Room 26, all’Eur.
Figlio d’arte (il papà è Duke Montana), ha la musica nel sangue: quando
Sick Luke ha iniziato a scrivere le basi per il padre non era neanche maggiorenne. Classe 1994 è nato a Londra, ha vissuto negli States e, oggi, vanta collaborazioni con Fabri Fibra, Club Dogo, Emis Killa. Romano di adozione, è di casa alla Garbatella, dove realizza i beat per la Dark Polo Gang, che ormai è un cult tra le generazioni di under 20. Domani farà ballare il pubblico della serata Touch The Wood, al Goa, con un party dedicato proprio alla musica trap. Il suo ego è molto ben strutturato, tanto che alla voce “influenze”, afferma sicuro: «Me stesso».
marco.pasqua@ilmessaggero.it