Venezia, il festival del cinema più antico del mondo: curiosità, storie e aneddoti

Nella prima edizione del 1932 c'era in concorso Frankenstein

Venezia, il festival del cinema più antico del mondo: curiosità, storie e aneddoti
di Gloria Satta
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Mercoledì 30 Agosto 2023, 13:18

Quello di Venezia è il festival di cinema più antico del mondo: e quella che debutterà stasera con il film Comandante di Edoardo De Angelis è l'80ma edizione, ma di anni la Mostra di Venezia ne ha 91. Fondata nel 1932 in pieno regime fascista dal conte Giuseppe Volpi di Misurata, nonno della produttrice Marina Cicogna, per rilanciare al Lido il turismo mondiale d'élite messo in ginocchio dalla grande crisi del 1929, nel corso della sua lunga storia sempre all'insegna di arte & glamour Venezia ha conosciuto fasti, interruzioni (negli anni della guerra, durante la contestazione), polemiche, rilanci.

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La nascita

È Mussolini stesso ad appoggiare la nascita della kermesse, vedendo nel cinema un formidabile strumento di propaganda. E fin dall'inizio la Mostra si prefigge lo scopo di essere «la madre di tutti i festival». Missione compiuta: il festival si è nel tempo trasformato da appuntamento essenzialmente mondano riservato al bel mondo a quello che è oggi, cioè il punto di riferimento del cinema, da Hollywood al resto del mondo, passerella irrinunciabile per promuovere i film, trampolino di lancio che ogni anno dà il via alla corsa agli Oscar. Ma la Mostra di Venezia è sempre stata anche lo specchio del clima politico italiano, il termometro degli orientamenti culturali, l'espressione dei mutamenti del costume, a volte un terreno di scontro. Come nel 2004, quando scatenò un terremoto la nomina a direttore artistico di Marco Müller al posto di Moritz De Hadeln, cacciato per non aver fatto vincere, premendo sulla giuria guidata da Mario Monicelli, il film Buongiorno, notte di Bellocchio.

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L'Excelsior

Alla prima edizione del 1932, organizzata sulla terrazza dell'Excelsior, partecipano un pugno di film: Gli uomini che mascalzoni! di Mario Camerini con un giovanissimo e romantico Vittorio del Sica, e dall'America Dottor Jekyll e Mister Hyde di Mamoulian, Frankenstein con Boris Karloff, Proibito di Frank Capra, presente una parata di divi in abito da sera da Greta Garbo a Lionel Barrymore, Joan Crawford, Wallace Berry.
Nei decenni successivi la Mostra affinerà la sua mission cinematografica ospitando maestri come Rossellini, Chaplin, Rohmer, Fellini, Antonioni, Zeffirelli, Scorsese, Bellocchio, Amelio, Sorrentino. Scopre nuovi talenti, da Stanley Kubrick di cui nel 1952 presenta l'opera prima Fire and Desire a Pedro Almodóvar , Emir Kusturica, Wim Wenders, Akira Kurosawa, Jane Champion, Luca Guadagnino.
Srotola il tappeto rosso davanti a un esercito di star tra cui Clark Gable, Anna Magnani che nel 1947 vince la Coppa Volpi per L'onorevole Angelina, Brigitte Bardot, Marlene Dietrich, Sofia Loren, Marcello Mastroianni, Gina Lollobrigida, Jack Nicholson, Isabelle Huppert (un record, il suo: 20 partecipazioni, 3 premi, e la vedremo anche quest'anno nel film Viaggio in Giappone, nella sezione Orizzonti), Harrison Ford, Sean Connery, Cate Blanchett, Brad Pitt, Tilda Swinton, George Clooney, Valeria Golino due volte vincitrice della Coppa Volpi, Penélope Cruz, Toni Servillo, Roberto Benigni premiato con il Leone d'Oro alla carriera nel 2021.

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I ribelli

Nel 1969 il vento della contestazione, cavalcato dagli infervorati Ettore Scola, Ugo Gregoretti, Citto Maselli, Giuliano Montaldo, Gian Maria Volonté, spazza via la Mostra che viene sostituita dalle più «democratiche» e non competitive Giornate del Cinema italiano. Sarà Carlo Lizzani, nel 1979, a ripristinare smoking, premi e glamour scrollandosi di dosso l'ideologia e recuperando l'antico smalto. Nei suoi 80 anni, la Mostra non si è fatta mancare polemiche, tumulti, scandali. Nel 1934 il seno nudo di Hedy Lamarr in Ecstasy scatena un putiferio.

Nel 1971 Ken Russell, al Lido con il corrosivo I diavoli, viene accusato di blasfemia. Il 1988 è l'anno dell'incandescente partecipazione di L'ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese: il regista sbarca alla Mostra protetto dalla scorta ed entra all'Excelsior dalle cucine mentre i cattolici integralisti minacciano di occupare il Lido (per arginarli si mobilita perfino la polizia a cavallo) e Franco Zeffirelli getta benzina sul fuoco, accusando il collega americano di vilipendio alla religione. Per tutta risposta una bordata di fischi accoglie il suo biopic-polpettone Il giovane Toscanini, malgrado la presenza di Liz Taylor, e al regista fiorentino non resta che fendere la platea con le braccia aperte esclamando teatralmente «sono come Cristo in croce».

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I fischi

E come dimenticare, nel 1996, la bagarre scatenata dal fumettone erotico Bambola di Bigas Luna con la protagonista Valeria Marini a tu per tu con le anguille di Comacchio? I fischi sono talmente fragorosi, dalla platea volano anche le scarpe, che il regista abbandona la sala sconvolto. Nel 1999 Eyes Wide Shut, l'ultimo film di Kubrick, rappresenta l'ultima apparizione in coppia di Tom Cruise e Nicole Kidman che dopo aver divorziato sullo schermo lo faranno anche nella vita. E più di recente, nel 2019 si è rischiata la destituzione della presidente della Giuria, Lucrecia Martel: aveva improvvidamente annunciato che non avrebbe visto L'ufficiale e la spia di Polanski a causa della vecchia vicenda dello stupro americano. Scandalo, polemiche, il rischio che il film venga ritirato. Ma dopo una giornata di negoziati febbrili fra il produttore Luca Barbareschi e il direttore della Mostra Alberto Barbera, la regista argentina fa marcia indietro e alla fine la magnifica opera di Polanski ottiene il Gran Premio.
La Mostra festeggerà i suoi primi 80 anni il 2 settembre con La parte del leone, il documentario-omaggio di Baptiste Etchegaray e Giuseppe Bucchi ricco di filmati d'archivio, interviste, testimonianze. «Si corre a Venezia per vivere emozioni esacerbate che durano il tempo di un film: si ama, si odia, si bisticcia dopo», dice la voce narrante di Carla Bruni, «niente, alla fine, ha più importanza del cinema».

 

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