Omaggio al cinema di Jean Renoir
dal 9 febbraio al Palazzo delle Esposizioni

Il regista Jean Renoir
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Sabato 2 Febbraio 2019, 23:11
Inaugura sabato 9 febbraio al Palazzo delle Esposizioni di Roma la rassegna “Jean Renoir e i maestri del realismo poetico”, che rende omaggio al grande regista francese nel quarantennale della scomparsa. Promossa da Azienda Speciale Palaexpo, Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale, Institut français Italia e La Farfalla sul Mirino, la manifestazione permetterà al pubblico di riscoprire sul grande schermo e a ingresso gratuito alcuni dei capolavori più amati di Renoir, da “La grande illusione” a “La regola del gioco”, da “L’angelo del male” a “Il fiume”, ma anche titoli mento noti come “Toni”, “Il delitto del Signor Lange” o “La notte dell’incrocio”, primo film della storia con protagonista il commissario Maigret.

Idolatrato dai registi della Nouvelle Vague, Truffaut in testa, precursore dello stesso Neorealismo italiano, Renoir è stato un fondamentale anello di congiunzione tra cinema classico e moderno, un autore capace di unire ironia e disincanto, leggerezza e impegno, sempre con uno sguardo sul mondo di profonda umanità. Tutti i film in programma saranno presentati rigorosamente in pellicola 35mm, con molte copie preziose provenienti dalle cineteche di tutto il mondo, compresi i restauri dell’archivio Ucla di Los Angeles di due titoli del periodo hollywoodiano di Renoir, “L’uomo del sud” e “Il diario di una cameriera”. Un altro storico restauro, quello della Cineteca di Bologna del capolavoro del muto “Nanà”, sarà accompagnato dal vivo al pianoforte dal Maestro Antonio Coppola. L’inaugurazione di sabato 9 febbraio alle 21.00 spetta invece a “La regola del gioco”, tra le opere più influenti e acclamate dell’intera storia del cinema, seguito domenica 10 da “French Cancan”, omaggio travolgente alla Parigi della Belle Époque. Accanto ai titoli di Renoir saranno poi in calendario fino al 17 marzo alcune opere leggendarie del realismo poetico francese, da “Les Enfants du paradis” di Marcel Carné a “Pépé le Mokò” di Julien Duvivier, nel tentativo di restituire al meglio il clima culturale di una stagione irripetibile della storia del cinema. 
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