Dal Gladiatore a Benvenuti al Sud: i set salva-turismo

Il kolossal di Ridley Scott ha rilanciato i tour della Val D'Orcia la commedia di Bisio ha attirato pubblico nel paese del Cilento

Dal Gladiatore a Benvenuti al Sud: i set salva-turismo
di Laura Larcan
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Domenica 14 Aprile 2024, 07:05

Quella mano che accarezza il grano, e la lenta camminata dell’uomo di spalle, forte della sua armatura, che avanza nei Campi Elisi, hanno fatto la storia. Non solo del cinema, ma anche di un territorio. La scena è quella iconica del kolossal Il Gladiatore di Ridley Scott, ma con un’anima e un cuore tutto toscano. Ne sa qualcosa Russell Crowe visto che la sua camminata placida verso l’al di là (dopo le fatiche estreme sull’arena del Colosseo) l’ha affrontata nella Val d'Orcia, tra i filari di cipressi secolari del Podere Terrapille. Per non parlare della sua casa, cornice di ricordi e drammi familiari spietati, che echeggia tra le colline di Poggio Manzuoli. Tutti gioielli ad una manciata di chilometri da San Quirico d’Orcia. Ebbene, dai ciak, è iniziata l'incredibile parabola di un paesaggio diventato fenomeno. Ricercato da un turismo culturale, cui hanno fatto leva imprese agricole dinamiche e un marketing territoriale di qualità. 

Una storia italiana raccontata persino in un libro Valore Val d'Orcia, il saggio dei giornalisti Lorenzo Benocci e Cristiano Pellegrini. «Molto del successo mondiale della Val d’Orcia è dovuto ai grandi film che in questo territorio sono stati girati», spiegano gli autori. Dopo il Gladiatore, sono arrivati anche I Medici, con la famosa serie anglo-italiana. E a San Quirico sono appena terminate le riprese della nuova commedia Netflix La Dolce Villa con Scott Foley, la star di Scandal. 

LA RINASCITA

«Grazie al cinema, il turismo può essere certamente una delle gambe della rinascita territoriale in tante aree rurali - piegano Benocci e Pellegrini - Se i dati demografici hanno, infatti, fatto registrare una diminuzione del 35,5% di abitanti negli ultimi cinquant’anni, a fare da contraltare ci sono le presenze turistiche e, conseguentemente, il numero delle strutture ricettive che segnano un trend in continua crescita».

Fenomeno analogo nel Cilento, in Campania, nel borgo di Castellabate con vista mozzafiato sulle acque cristalline del Tirreno. È bastato il film supercampione di incassi Benvenuti al Sud per riconvertire i flussi di turisti cinefili in cerca delle location raccontate nella pellicola con Claudio Bisio e Alessandro Siani. Anche troppo. Tra contenti e critici, le cronache locali parlano di pellegrinaggi in massa con tanto di tour organizzati in cerca dell’ufficio postale. 

I PELLEGRINAGGI

È stato persino definito come una specie di Lourdes, dove ogni angolo legato ai ciak merita un gesto di devozione. Una processione per tappe. La prima accanto al cartello all’inizio del paese che annuncia “Il paese del film Benvenuti al Sud”. Quanto fa bene il cinema al turismo, allora? «Il fenomeno deve essere sostenibile e non separato dalla promozione della qualità della vita delle comunità locali», commentano Benocci e Pellegrini. Dati alla mano, nel 1992 le presenze nelle strutture ricettive della Val d’Orcia erano state oltre 79mila, dopo Il Gladiatore sono lievitate. Nel 2007 diventano oltre 354mila e nel 2023 hanno superato i 688mila. «Il cinema va benissimo, ma occorrono anche riconoscimento delle risorse locali e politiche di sistema...». Grazie Massimo Decimo Meridio.

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