David di Donatello, 10 documentari
in lizza per il premio "Cecilia Mangini"

Una scena di "Marx può aspettare" di Marco Bellocchio
di Gloria Satta
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Martedì 1 Febbraio 2022, 09:19

Sono 10 le opere che concorreranno al Premio David di Donatello -Cecilia Mangini riservato al miglior documentario. Sono state scelte da un'apposita commissione del David tra i 160 film, 10 in più rispetto al 2021, che si sono autocandidati per partecipare. Tra i 10 preselezionati, la Giuria del David sceglierà i 5 finalisti e poi, tra questi ultimi, il vincitore. I documentari in lizza sono Ennio di Giuseppe Tornatore, travolgente ritratto del musicista Morricone, Marx può aspettare, toccante ritratto di famiglia firmato Marco Bellocchio, Atlantide di Yuri Ancarani, Dal pianeta degli umani di Giovanni Cioni, Futura di Pietro Marcello, Francesco Munzi, Alice Rohrwacher, Il palazzo di Federica Di Giacomo, La macchina della immagini di Alfredo C. di Roland Sejko,Los Zuluagas di Flavia Montini, Onde radicali di Gianfranco Pannone - Rue Garibaldi di Federico Francioni. Lo ha annunciato Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello in accordo con il Consiglio Direttivo composto da Francesco Rutelli, Carlo Fontana, Nicola Borrelli, Francesca Cima, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Domenico Dinoia, Edoardo De Angelis, Francesco Ranieri Martinotti, Giancarlo Leone.

Il David per il miglior documentario è dall'anno scorso intitolato alla memoria di Cecilia Mangini, scomparsa a Roma nel 2021, instancabile indagatrice del reale e indimenticata pioniera e outsider del cinema italiano.

Non è stato facile, data la quantita e la qualità delle opere in gioco, arrivare alla scelta dei 10 pre-finalisti, spiega la commissione composta da Guido Albonetti, Pedro Armocida, Osvaldo Bargero, Raffaella Giancristofaro, Stefania Ippoliti, Betta Lodoli, Pinangelo Marino e Giacomo Ravesissione: "Nei 10 documentari scelti abbiamo comunque individuato le diverse anime del cinema documentario, riflesso della vivacità di autori che interpretano il cinema del reale nelle forme più diverse. E i 10 titoli selezionati rispecchiano a nostro avviso la molteplicità della produzione nazionale e rappresentano un buon equilibrio generazionale e di genere, con tre registe in selezione. Uniscono opere al lavoro sugli archivi e sulla storia e la cronaca del Paese ad altre di taglio più autobiografico, con percorsi meno convenzionali, a volte persino urticanti, su una contemporaneità sempre più complessa. Tutte accomunate dalla ricerca di dialogo con lo spettatore». 

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