Ben Hur, apre il circo delle bighe, ricostruito a Cinecittà World per il kolossal di Hollywood

Ben Hur, apre il circo delle bighe, ricostruito a Cinecittà World per il kolossal di Hollywood
di Laura Larcan
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Lunedì 10 Agosto 2015, 05:33 - Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 10:25
Il colpo d'occhio è mozzafiato. Hollywood avrà pure ricostruito un ideale Circo Massimo sulla via Pontina per girare la famosa corsa delle bighe per il remake di “Ben Hur”. Ma l'effetto “monumento” è autentico. La sequenza degli spalti è quasi una vertigine, con il sistema di scale che conducono ai vari settori dei sedili. La colossale cavea è perfettamente riprodotta: la “curva sud” sembra che davvero possa accogliere migliaia di spettatori. E sul lato opposto, sfilano i “carceres”, le strutture che davano il via alla corsa. Fino all'imponente “spina” centrale, intorno a cui dovevano compiere i sette giri le quadrighe trainate a folle velocità da quattro cavalli ciascuna. In quella gara tragica e leggendaria che si consumava al cospetto dell'imperatore. Ma quanto è grande? «Per dare un'idea della dimensione dell'arena del circo, basti considerare che il regista Timur Bekmambetov ha potuto girare sul rettilineo oltre trenta secondi di scena consecutiva della corsa. Senza tagli nè interruzioni».



Lo racconta con un pizzico di orgoglio, Riccardo Capo, il direttore di Cinecittà World, il parco a tema sulla via Pontina che ha accolto la ricostruzione del monumento millenario per il kolossal biblico della Metro Goldwyn Mayer e Paramount, con cast all star da Morgan Freeman a Jake Huston, e che ha catturato l'attenzione mediatica per i ciak battuti la scorsa primavera. Un set unico che sarà aperto al pubblico forse già entro la fine dell'anno. «Cinecittà World si distingue per il suo binomio cinema-divertimento - annuncia Capo - per questo le scenografie originali di Ben Hur entreranno a far parte del percorso di visita».



SCENE DA OSCAR

La carta d'identità del set fa impressione: «Sono oltre 20mila metri quadri di superficie in pianta - dice Capo - di cui oltre 6mila sono solo di scenografie in alzato. Per intenderci, l'altezza media degli spalti è di 7 metri, mentre la tribuna dell'imperatore supera i dieci». Ci son voluti tre mesi di lavoro, lo scorso inverno, per costruirlo, grazie a maestranze del cinema tutte italiane. E lo hanno popolato, durante le riprese (da marzo a maggio) circa 75 cavalli, squadre di stuntmen e speciali bighe in carbonio, dotate di freni a disco.



I dettagli sono la vera cifra stilistica. Non a caso, sono stati coinvolti alcuni archeologi italiani nella consulenza progettuale: «In realtà non si tratta proprio del Circo Massimo, perché abbiamo ricostruito in scala perfetta il Circo di Massenzio sull'Appia Antica», rivela Andrea Masci, capo progetto della scenografia. Dati alla mano, è lungo oltre 500 metri (con una spina di 280 metri circa), e largo poco più di 90.

«È stato fatto un lavoro storico enorme - continua Masci - Compresa la ricostruzione dei sette delfini col meccanismo idraulico che contavano i giri delle quadrighe durante la gara». E un pensiero vola già alla prossima notte dei premi Oscar 2016, dove il remake di “Ben Hur” potrebbe arrivare carico, si spera, di nomination. Ma l'apertura al pubblico offrirà anche un'altra sorpresa: «Insieme al circo, il percorso comprenderà anche le due galee, ossia le antiche navi romane ricostruite per il film - avverte Capo - Una di queste apparirà rovesciata, perché è servita nelle acque di Castelporziano per la famosa scena del naufragio di Giuda Ben Hur». Se non è questo il grande cinema.