Ottavo in classifica ma primo nel derby del cuore per Paul Gascoigne. Se l’ex centrocampista della Lazio, perennemente in bilico tra autodistruzione e voglia di riscatto, se l’è cavata nel recente passato, lo si deve anche alla generosità dell’Arsenal.
Su iniziativa personale dell’allenatore Arsene Wenger e con l’aiuto fondamentale della società, i “Gunners” hanno teso la mano a “Gazza” in uno dei suoi tanti momenti di difficoltà, dimenticandone cavallerescamente persino i trascorsi calcistici. Gascoigne, infatti, è stato uno dei più grandi talenti mai passati per il “White Hart Lane”, il mitico stadio del Totthenam, “nemico”numero uno e acerrimo rivale cittadino del club londinese dai colori bianco e rossi. Un gesto da apprezzare, quindi. Un po’ come se la Lazio facesse un favore a una “bandiera” della Roma, tanto per intenderci.
A raccontare questa bella storia fatta di solidarietà e nobiltà d’animo è stato lo stesso “Gazza” al “Sun”: “Ho telefonato al fisioterapista dell'Arsenal, Gary Levin, e gli ho detto che non stavo benissimo.
Ricoverato d'urgenza il mese scorso sulla scorta del “Mental Healt Act”, la norma che consente alla polizia di ospedalizzare le persone con disturbi psichici che possono rappresentare un pericolo per l'incolumità pubblica, Gascoigne continua intanto a combattere la sua eterna battaglia contro la dipendenza da alcool, consapevole del fatto che solo lui può darsi una mano e tirarsi fuori dai guai: “L'unica persona che mi può salvare sono proprio io”. E’ ancora in tempo per farcela.