Le cause
Nessuno si sbilancia ma si propende per le cause accidentali. Un corto circuito, il surriscaldamento dell’impianto elettrico o del riscaldamento, potrebbero aver scatenato le fiamme sulla prima imbarcazione, quella in alluminio. La vicinanza con le altre due barche e gli scafi in vetroresina hanno fatto il resto. Resta in piedi anche le ipotesi del dolo, ma molti la ritengono poco probabile perché gli accessi ai pontili sono sorvegliati e perché non sono stati rinvenute tracce o indizi riconducibili a un attentato incendiario. Ma per evitare sorprese è stato chiesto alla polizia locale di visionare le immagini delle telecamere di videosorveglianza del porto per verificare eventuali presenze sospette e controllare tutte le auto transitate in zona tra le 17 e le 21. «Al momento - ribadiscono dall’Ufficio circondariale marittimo guidato dal comandante Lorenzo Tempesti - non sono state trovate tracce evidenti come taniche o inneschi, né al momento sono stati segnalati movimenti sospetti».