Stupro Catania, la confessione di un egiziano al rientro in comunità: «È successo qualcosa di grave». Gip dispone il carcere per 3 minori

Lunedì 5 Febbraio 2024, 07:21 - Ultimo aggiornamento: 22:11


Nessun segnale

«Abbiamo collaborato in ogni modo con gli investigatori, perché per noi era importante che gli stessi ragazzi capissero l'estrema gravità di quello che è accaduto. Com'è ovvio siamo turbati e sgomenti», conclude Pennisi. Non c'erano stati segnali che facessero emergere dei profili di pericolosità. Nessun allarme. I due ragazzi hanno frequentato dei corsi di lingua italiana. Volevano imparare un mestiere. Durante la permanenza siciliana hanno mantenuto contatti con le famiglie di origine. Sembrava un percorso di integrazione lineare. Almeno fino al 30 gennaio, giorno dello stupro.

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