Come arriva Jannik Sinner?
Jannik Sinner si presenta a questa finale nella condizione migliore. Fino alla semifinale contro Novak Djokovic, battuto in 4 set, aveva fatto percorso netto non cedendo mai un parziale. Ma cosa è cambiato? In questi Australian Open l'altoatesino ha mostrato molti miglioramenti grazie al neo-allenatore Darren Cahill. Jannik Sinner aveva problemi soprattutto al servizio. Il miglioramento è stato esponenziale al punto che nella partita contro Djokovic, l'azzurro ha conquistato il 62% degli scambi con la seconda palla. La cosa che sorprende è la facilità con la quale Sinner riesce a giocare la palla in fondolinea, grazie al suo dritto sfruttando l'ampiezza del braccio in ogni singolo colpo, mantenendo percentuali altissime di successo. Il suo rovescio ha una caratteristica rappresentata dall'estrema semplicità della preparazione, un “backswing” eseguito praticamente in linea con il quale riesce ad imprimere potenza, un po’ come Daniil Medvedev. Grazie a Simone Vagnozzi è migliorata anche l'imprevedibilità, sia per quanto riguarda le discese a rete che per le palle corte.