Marine Le Pen, perché è diversa da Giorgia Meloni (e invece piace a Matteo Salvini): le differenze con la destra italiana

Martedì 1 Agosto 2023, 13:42 - Ultimo aggiornamento: 14:36

Le differenze

Molte, a ben guardare. Tanto che, dentro FdI, sono in molti a pensare che difficilmente la presidente del Rassemblement nationale potrà essere un'interlocutrice credibile. Anche se i giudizi, tranchant a Roma, si fanno più sfumati tra i meloniani di stanza a Bruxelles. «Lei non è come Afd, l'ultradestra tedesca. Ha cominciato un percorso di avvicinamento a posizioni più moderate - rfilettono - Un po' come abbiamo fatto noi con la svolta di Fiuggi». I toni differenti rispetto a FdI, però, rimangono. E rischiano di rappresentare ostacoli insormontabili. A cominciare dall'idea stessa di Unione europea, che Le Pen critica, affermando con chiarezza che per lei il processo di integrazione è andato fin troppo oltre. Non solo: Le Pen aveva promesso che, in caso di sua vittoria in Francia, avrebbe tagliato drasticamente i contributi all'Ue.

Fendenti che Giorgia Meloni, pur critica rispetto ad alcuni atteggiamenti di Bruxelles del passato, non ha mai rivolto al progetto di costruzione europea, chiedendo anzi passi avanti su una difesa comune. E anche se Le Pen ha rivisto alcune delle sue posizioni più oltranziste (ad esempio uscire dall'euro), è chiaro che le differenze sono ancora molte. Ma a pesare c'è anche il dialogo con il Ppe, il partito dei popolari europei. Dialogo che per Meloni è imprescindibile, per arrivare a una commissione di centrodestra, sul modello di quanto avviene in Italia (dove la costola del Ppe è Forza Italia). Per Le Pen, invece, i popolari rappresentano un vecchio modo di fare politica, troppo compromesso con la sinistra dei socialisti. Anche per questo, la leader francese non pare abbia alcuna intenzione di avviare un dialogo con i moderati Ue di Manfred Weber. Col quale invece i rapporti di Meloni sono ottimi.

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