14 maggio 1948: dichiarazione di indipendenza dello Stato di Israele e guerra arabo-israeliana
Senza attendere l'ipotetica attuazione della divisione della Palestina, prevista dai britannici per il 1º ottobre 1948, David Ben Gurion, futuro primo ministro dello Stato ebraico, dichiara l'indipendenza di Israele all'ultimo giorno del mandato britannico, il 14 maggio 1948 a Tel Aviv. All'indomani della dichiarazione d'indipendenza, dopo mesi di tensioni e violenze tra le comunità, gli eserciti di diversi paesi arabi vicini invadono il territorio dell'ex Palestina mandataria. L'esodo e le espulsioni di arabi palestinesi, iniziati con le violenze alla fine del 1947, si intensificano con l'entrata in guerra di eserciti arabi (essenzialmente egiziani, giordani, siriani, libanesi e iracheni) da nord, est e sud. Questi attacchi furono respinti e si conclusero con la conquista da parte dello Stato ebraico di un vasto territorio, molto più esteso di quello proposto nella spartizione dell'ONU. Per gli arabi palestinesi, è la «Naqba» («la catastrofe», in italiano) che sigilla l'esilio forzato da 600.000 a 800.000 di loro. Da questo momento i palestinesi diventano rifugiati.